«Lentini in campo a fine anno»

E' stato trasferito al San Raffaele di Milano, protetto da tre gorilla della Fininvest E' stato trasferito al San Raffaele di Milano, protetto da tre gorilla della Fininvest «Lentini in campo a fine anno» // giocatore migliora, ottimismo dei medici MILANO. Qualche mese. Due, tre, nella peggiore delle ipotesi quattro. Sì, entro la fine dell'anno Gianluigi Lentini tornerà a giocare. «Tutto dipenderà - ha spiegato il medico sociale del Milan, Rodolfo Tavana - dal riassorbimento del trauma cranico. La frattura all'osso orbitario non dovrebbe rappresentare un problema per il recupero. Comunque, non abbiamo fretta. Ora la cosa più importante è che Lentini riprenda pienamente conoscenza. Per il recupero professionale si vedrà». La paura è passata. Da ieri pomeriggio il giocatore del Milan e della Nazionale è ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano. Ci è arrivato alle 16 con un elicottero dell'Europ Assistance, che la società rossonera aveva messo a disposizione per il trasferimento dal Cto di Torino. Dopo il terribile incidente stradale di martedì, il calciatore ha dato qualche incoraggiante segnale di miglioramento. E' riuscito a scambiare qualche parola con la madre Margherita, mentre l'amministratore delegato delle Juventus, Giampiero Boniperti, ha telefonato per avere notizie sulle sue condizioni. «E' vero - ha spiegato il direttore sanitario del Cto, Carmelo del Giudice -, Lentini sta riprendendo contatti con l'ambiente. Il trauma cranico non dovrebbe lasciare tracce, mentre la frattura all'orbita dell'occhio destro e l'infrazione al mignolo della mano sono piccole e non destano preoccupazioni». «Lentini ha superato bene la notte - ha aggiunto Tavana -. Era l'ultimo concreto pericolo di peggioramento. Gigi ha una tempra fortissima, un carattere indomabile». E' stato il Milan (d'accordo con i familiari) a decidere il trasferimento al San Raffaele. Nell'ospedale di Milano il giocatore è stato sottoposto a risonanza magnetica e quindi ricoverato nel reparto di Neurochirurgia. Lo segue l'equipe del dottor Beretta, anestesista, responsabile del servizio di Neurorianimazio¬ ne, lo stesso che seguì alcuni mesi fa Ambrogio Fogar dopo l'incidente in un rally automobilistico. Ma già oggi, se le condizioni lo consentiranno, il calciatore potrebbe lasciare il centro riservato alle emergenze. Sul trasferimento in elicottero da Torino a Milano è nato anche un piccolo «giallo». In un primo tempo, infatti, sembrava che Lentini avrebbe dovuto affrontare il viaggio con un elicottero dell'Elisoccorso piemontese, il servizio pubblico regionale. La centrale operativa aveva con¬ cesso il via libera e il pilota Aldo Cadetto aveva già preparato il piano di volo (con decollo alle 10,15). In seguito, però, si è scoperto che l'Elisoccorso non può trasportare un paziente in una città che dispone della stesse strutture sanitarie di quella di partenza (còme nel caso del Cto e del San Raffaele). In altre parole, Lentini a Torino avrebbe potuto avere a disposizione gli stessi servizi di Milano. Qualcuno ha anche prefigurato l'ipotesi di un illecito amministrativo. Il Milan ha quindi dovuto contat¬ tare l'Europ Assistance e noleggiare un elicottero della società «Eurofly» arrivato da Esino, vicino Brescia. Un'operazione costata almeno 10 milioni alle casse della società rossonera. Durante il volo, Lentini è stato assistito da due medici del San Raffaele, Giorgio Gallioli e Camillo Ferrari. All'arrivo, il calciatore ha trovato il padre Luigi, la madre Margerita, una zia e il procuratore Claudio Pasqualin. Tre infermieri l'hanno fatto scendere dall'elicottero a braccia e adagiato su una barella. Lentini aveva il braccio sinistro appoggiato alla fronte, la mano a coprire la parte del volto ferita. E' parso vigile, a tratti apriva gli occhi pur restando immerso in uno stato soporoso, provocato dai sedativi che gli erano stati somministrati per affrontare il volo, durato 25 minuti. Il primo segno di ripresa, il calciatore l'ha dato subito dopo l'ingresso in ospedale. Mentre gli infermieri lo trasferivano al pronto soccorso, Lentini ha avuto uno scatto e con una mano ha tentato di strapparsi dal braccio l'ago della fleboclisi. Una reazione (maturale e positiva», hanno detto i medici. Dopo gli esami e il trasferimento in camera, il Milan ha cercato di erigere una barriera di protezione intorno al suo gioiello. Tre uomini del servizio di vi gilanza della Fininvest hanno infatti preso posizione davanti alla porta, con il compito di te nere alla larga i curiosi, [r. cri.] Gianluigi Lentini in barella, pochi istanti dopo l'arrivo all'ospedale San Raffaele di Milano