Aria calda sui jet, e buona nolle passeggeri

Aria calda sui jet, e buona nolle passeggeri GRAN BRETAGNA L'espediente utilizzato da alcune compagnie per dare tregua alle hostess ed agli steward Aria calda sui jet, e buona nolle passeggeri // comandante aumenta il calore perfare addormentare la gente LONDRA NOSTRO SERVIZIO Una scoppola d'aria calda sulla testa, e tutti a nanna. Per far appisolare i passeggeri sulle rotte a lungo raggio, numerose compagnie aeree usano un singolare sedativo: alzano la temperatura a bordo. La sonnolenza così indotta ha un doppio effetto: mette fuori combattimento i viaggiatori più irrequieti e dà tregua a hostess e steward. Lo rivelano due cronisti del «Times», che, armati di un sofisticato termometro, sono andati a misurare lo sbalzo termico all'interno dogli apparecchi. Hanno rilevato che dopo i pasti l'ambiente si riscalda sensibilmente, fino a raggiungere i 26 gradi, quattro in più rispetto alle prime due ore di volo. L'espediente ha persino un nomignolo tecnico: «manganellata aerea». Il calore all'interno dell'abitacolo «supera di parecchio la so¬ glia considerata tollerabile» ed espone i passeggeri al rischio di disidratazione. L'opportunità di schiacciare un pisolino a comando è poco golosa: il tipo di sopore provocato dalla «botta» di temperatura è artificiale e falso, per nulla simile a un buon sonno ristoratore. Lo sostiene il dottor Ian Perry, consulente internazionale di aviazione. Le rotte transatlantiche e quelle intercontinentali in genere sono le più soggette a queste manipolazioni. L'inchiesta del giornale inglese suggerisce che la ventilazione viene truccata sui voli che durano più di cinque ore. Su un aereo della «American Airlines» in viaggio tra Londra e Los Angeles i reporter hanno registrato un brusco aumento della temperatura a bordo tra l'ora della colazione e l'inizio del primo film. Il picco coincide con l'inizio del secondo film. Torna improvvisamente a far fresco poco prima dell'atterraggio. Si¬ mile il diagramma ottenuto sullo stesso tragitto, su un apparecchio della «British Airways». La compagnia di bandiera britannica smentisce freddamente. «Non mettiamo di certo i passeggeri a dormire - ci dice sdegnata una portavoce -. La manipolazione della temperatura non rientra assolutamente nella nostra politica. E non abbiamo mai neppure sentito parlare di questa faccenda». La «British Airways» distribuisce sì un kit antidisidratazione (pomata per le labbra, idratanti per il viso, compresse per gli occhi) nella classe club, ma ribadisce: «L'aridità della pelle e delle mucose è un fenomeno universale in aereo, causato dall'aria condizionata molto secca». Come si spiega allora il gran caldo a bordo? «Non ha senso chiedere perché è la risposta - quando fuori ci sono 50 gradi sotto zero». Molto diversa la versione di un'ex hostess della «Virgin Atlantic», grande rivale di «B.A.»: «Ogni capitano sa come usare la "manganellata", anche se non sta scritto sui manuali di volo. E' provvidenziale per i piedi dell'equipaggio». Andrew Yates, ex pilota della «United Airlines» e oggi dirigente dell'americana «Aerospace Medicai Association», conferma che si tratta di una prassi di vecchia data sui voli a lungo raggio. Protesta invece William Mahoney, capitano dell'«American Airlines»: «Se alzo la temperatura a bordo è soltanto per evitare che i passeggeri si lamentino per il freddo». Sarà. Ma qualche viaggiatore sospetta apertamente che esista un fattore ipnotic, a bordo. Annette Harding, dirigente abituata a fare la spola transatlantica, insinua: «Non sono mai riuscita a capire come mai su questa rotta mi viene sempre sonno alla stessa ora». Maria Chiara Bonazzi

Persone citate: Andrew Yates, Harding, Ian Perry, Maria Chiara Bonazzi, William Mahoney

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Los Angeles