La regina italiana oscura Fabiola

La rivincita della principessa di Liegi che dopo il matrimonio aveva scandalizzato i belgi La rivincita della principessa di Liegi che dopo il matrimonio aveva scandalizzato i belgi La regina italiana oscura Fabiola Esce di scena la grande ispiratrice del re BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Che ne sarà ora di Fabiola? La regina che i belgi amavano, austera, cattolicissima e influente compagna di re Baldovino, non ha mai avuto figli, e il ruolo di regina madre le è ovviamente precluso. A nulla sono valse del resto le attenzioni e le cure dedicate all'educazione del nipote Filippo, che Fabiola e Baldovino volevano come erede. Cedendo alle pressioni del primo ministro JeanLuc Dehane, Alberto, fratello minore di Baldovino e legittimo erede, ha deciso di non lasciare il trono al figlio Filippo, e a fare la regina sarà quindi Paola Ruffo di Calabria, la bella italiana che tanto ha fatto discutere in passato i belgi. E Fabiola? «Il titolo di regina è conferito alla sposa del re - spiega il costituzionalista Francis Delpérée - ma resta inteso che la regina non svolge alcun ruolo: né ufficiale, né istituzionale». Per la nobile spagnola, abituata a partecipare alle decisioni di Stato, a visitare ospedali, a fondare orfanotrofi e istituti per disabili, non sarà facile uscire di scena. Come la regina Elisabetta, sopravvissuta nel 1934 alla morte di Alberto I, il «re cavaliere», avrà probabilmente dal governo un sostanzioso vitalizio, e dovrà ritirarsi in un castello di provincia, senza svolgere più alcun ruolo ufficiale a corte, e limitandosi ad occuparsi delle sue fondazioni e dei suoi istituti di carità. Fabiola sarà sostituita da Paola, che coronerà così la sua rivalsa nei confronti dell'opinione pubblica belga, tanto a lungo ostile. Sposato Alberto nel 1959, appena ventiduenne, Paola mal si adattò alla vita relegata e severa che Baldovino voleva imporre a corte. A parte le «tregue» delle gravidanze (Filippo nacque nel 1960, Astrid nel '62 e Laurent nel '63), la vita coniugale fu presto screziata da litigi e, si dice, da tradimenti. La vece popolare vuole che Alberto sia un dongiovanni. Ma questo non poteva pia¬ cere alla mediterranea Paola, che forse decise di vendicarsi: una foto che la ritraeva in spiaggia, abbracciata ad un giovane barbuto, fece il giro del mondo, così come le dicerie sul suo flirt con il cantante Adamo. Fu allora che Baldovino decise di intervenire. Convocati i due consorti ribelli, gli impose una condotta più consona al loro ruolo, prese sotto la sua ala protettrice il giovane Filippo, su cui puntò le sue speranze per la successione, e chiuse a chiave la corte: niente più feste e balli. E' solo da quel momento che Paola diventa l'angelo del focola¬ re, la sposa e madre premurosa che, ormai, tanto piace ai belgi. Gli scandali cessarono di increspare le acque della corte, almeno quelli mondani: perché di Alberto si è a lungo mormorato che fosse coinvolto in un malaffare di commesse sanitarie. Forse era solo maldicenza, e i belgi si sono abituati a pensare ad Alberto come ad un «ambasciatore itinerante» dell'economia nazionale. Decorato decine di volte, ferrato in costruzioni navali, il fratello di Baldovino è presidente dell'associazione del commercio estero, della Cassa generale di risparmio, della Croce rossa e del comitato olimpico del Belgio. Perfettamente a suo agio nei circoli economici e finanziari, negoziatore sottile, esperto della vita e della politica, Alberto era il candidato ideale alla successione, tanto più ora che il Paese esce da una difficile riforma costituzionale. Diventato Stato federale, diviso tra le comunità francofone e fiamminghe, il Paese rischiava con un re inesperto di essere precipitato in una nuova spirale di incertezza, che i separatisti fiamminghi sarebbero stati pronti a sfruttare. E' questo che, secondo gli osservatori, ha spinto il premier Dehane ad insistere con Alberto af- finché accettasse il trono. Filippo, dunque, dovrà attendere: Alberto II, che lunedì giurerà di difendere «l'integrità territoriale» del Belgio, ha infatti 59 anni. Povero Filippo! Baldovino lo aveva costretto a lunghi anni di studio e lo aveva circondato di precettori. Alberto, invece, è certo un rompicollo (si è fratturato diverse costole e una spalla nel 1984, facendo il centauro), ma appare come «una scelta sicura». Eppure anche per lui mantenere unito il Belgio potrebbe rivelarsi un compito arduo. Fabio Squillante Negli Anni 60 voci di un flirt di Paola col cantante Adamo A sinistra, la nuova coppia reale Sopra, la regina Fabiola

Persone citate: Alberto Ii, Baldovino, Elisabetta, Fabio Squillante, Fabiola Esce, Francis Delpérée, Paola Ruffo, Povero Filippo

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Calabria