Delitto Vizzari due ergastoli di Alberto Gaino

Carcere a vita per Guarneri e Metastasio, altri 6 condannati Carcere a vita per Guarneri e Metastasio, altri 6 condannati Delitto Vinari, due ergastoli Giudici rinchiusi per 4 giorni Due condanne all'ergastolo e altre sei a 104 anni complessivi di carcere. Il processo di primo grado per l'assassinio di Matteo Vizzari si è concluso in un'assolata domenica dopo oltre cento udienze e novemila pagine di atti, battaglie processuali, minacce e colpi di scena. Un processo indiziario, nato dall'assassinio di un giovane che molestava una ragazza di Borgaretto e diventato una storia da Far West metropolitano. Con un epilogo drammatico largamente annunciato. La corte d'assise è arrivata al verdetto al quarto giorno di camera di consiglio: ergastolo per Alfredo Guarneri e Domenico Metastasio, 26 anni per Fernando Mamone, 24 per Mario Chiricosta, 16 per Rosangela Martino, 15 per il padre di lei, Salvatore, e per il bidello Raffaele Saraco. E' stato condannato - ad otto anni anche il fratello della vittima, Domenico Vizzari. I giudici lo hanno riconosciuto colpevole del tentato omicidio di Guarneri, che avrebbe scatenato la ritorsione del «gruppo di fuoco» dei giovani calabresi. Era la tesi dell'accusa ed è stata accolta dalla sentenza, discostatasi dalle richieste del pm Perduca solo nel riconoscimento delle «attenuanti generiche» anche a Mamone (avvocati Ronfani e Mittone), arrestato mentre stava per diventare assessore comunale del psdi ad Orbassano. Matteo Vizzari cade in un ag- guato in stile mafioso la sera del 21 dicembre 1989: almeno due sicari lo attendono sotto casa, a Borgaretto. Con lui c'è il fratello Domenico. I killer circondano la loro «Alfa Romeo» e fanno fuoco nel buio da entrambi i lati con fucili a canne mozze. Domenico resta vivo per miracolo. Verrà sottoposto a 15 operazioni chirurgiche. Due mesi prima - il 30 ottobre - era toccato a Guarneri subire un attentato davanti alla sede della Remat, concessiona- ria Renault della zona: era in semilibertà per tentato omicidio. Prima un amico di Vizzari, poi un «collaboratore di giustizia» riferiscono che era stato Matteo Vizzari a scaricargli addosso la sua «38», mentre Domenico lo attendeva in auto. Questo è il motivo per cui ieri è stato condannato pure lui (difeso dall'aw. Trebbi, che rappresentava anche la parte civile). Al regolamento di conti si sarebbe arrivati dopo mesi di mi¬ nacce, inseguimenti in auto e pistolettate. Guarneri e Matteo Vizzari lavoravano insieme alla Remat, andavano d'accordo, poi qualcosa sembra essersi rotto fra i due. Cominciano le scintille. Il pm ha sostenuto la tesi dei moventi «intrecciati». Il primo è quello che nasce dal corteggiamento ossessionante di Vizzari ad ima ragazza del posto, Rosangela Martino (aw. Dal Fiume) che si rivolge, con il padre (aw. Chendi), a Mamone per farsi «proteggere». Saraco (avvocati Pavarini e Servetto) fa da intermediario per la consegna di 13 milioni. Assolto, invece, Francesco Mellace (avvocati Galasso e Rossi), presunto altro contatto. Prevale la tesi che ad agire sia stato il gruppo attorno alla coppia Guarneri-Metastasio (avvocati Gallo, Albanese e i due Foti), legato da interessi economici e non. Vi sono testi che riferiscono di minacce a Vizzari, che nel frattempo «impazzisce», sparando contro le finestre dei Martino. La violenza si avvita su se stessa, nello stile dei personaggi di entrambe le parti. Bombe e denunce ai carabinieri. Poi le armi e il sangue. Si arriva al processo con nuove accuse a Guarneri e Metastasio per traffico di droga ed estorsione. Anche questo «contorno» può aver avuto un peso nella determinazione della pena massima per i due. Alberto Gaino Rosangela Martino, la ragazza al centro della faida fra due gruppi e Alfredo Guarneri (dietro le sbarre) che ha avuto l'ergastolo

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