RAGAZZI CHE LINGUA SBOCCATA

FERMATA FERMATA A RICHIESTA RAGAZZI, CHE LINGUA SBOCCATA! Iragazzi leggono poco. Eterna lamentela che trova un po' tutti d'accordo: genitori, insegnanti, editori. In realtà, i ragazzi leggono, ma leggono altro. Fuggono la forma libro, quella cosa che assomiglia troppo a uno «strumento» scolastico. E allora si rifugiano fra le pagine dei fumetti e dei video giochi. Ma al libro tornano se, per esempio, il libro ospita qualcuno dei loro eroi a strisce, qualcuno che sa raccontargli la realtà dura, metropolitana, senza troppe metafore, come Dylan Dog. Questi lettori «zingari», di difficile cattura, hanno fra i quattordici e i diciotto anni. Si legge alle elementari, si legge già un po' meno alle medie, si legge sempre meno dopo. Insomma c'è un pubblico grande da catturare, ma non ci sono i libri da fargli leggere. A quell'età una volta, ma non poi tanti decenni fa, autori come Stevenson, Mark Twain, De Foe, Walter Scott, Calvino e persino il Diario di Anna Frank con le «Piccole donne» della Alcott, erano grandi pomeriggi di lettura. Non è più così e gli editori si mordono le unghie per trovare i testi che possano sostituire quegli insostituibili classici. Per esempio la Mondadori proprio in questi giorni si è inventata una collana, «Supertrend», fatta da «autori contemporanei vicini al mondo dei giovani», che esplora «i miti, i problemi, i gusti dei giovani adulti». In America, pare, abbia avuto molto successo, centomila copie a titolo. Gli autori, da Jon Blake a Robert Swindells, Margaret Mahy, Ferdie Mac Anna, raccontano storie di oggi. C'è il ragazzino che vince un concorso nel regno dell'hamburger e scopre che la «Disneyland del panino» è il risultato di una speculazione edilizia. Ce la ragazzina Zoe che vive in un quartiere residenziale e il giorno che scende in città la trova sporca e invasa dai topi. C'è Frankie l'irlandese, con padre attore e una madre appassionata di birra, che ha una morosa: Jayne. I due amoreggiano, lei spesso «lo accarezzava, lo massaggiava e a un certo punto se lo mise perfino in bocca, ma non ci fu niente da fare, il suo attrezzo sul più bello entrava in sciopero». E sarebbero questi gli autori contemporanei, vicini ai miti dei giovani? E questo il linguaggio? Verrebbe da suggerire di starne alla larga, consigliare il vecchio erotismo di Boccaccio e Aretino, ma anche di Lady Chatterley, dove il guardacaccia non era così rozzo da chiamarlo «attrezzo». Nico Orango

Luoghi citati: America