Arresti domiciliari con terrazzo e piscina di Ugo Bertone

A Marina Romea, nella Romagna più esclusiva. Garofano rimane a Milano, in una casa «top secret» A Marina Romea, nella Romagna più esclusiva. Garofano rimane a Milano, in una casa «top secret» Arresti domiciliari, con terrazzo e piscina La «prigione dorata» di Sama MILANO. Carlo Sama ci prova in Romagna, a Marina Romea, con piscina, giardino fiorito ed erba all'inglese, mentre Lorenzo Panzavolta ha scelto la sua villa nel centro di Ravenna. Pino Berlini, dopo i bagni in Adriatico, nella più plebea Milano Marittima, gioca la carta svizzera ed è probabilmente già tornato nella sua Losanna. L'unico che non ha lasciato Milano e si circonda di mistero è Giuseppe Garofano. Ma, dopo tanta latitanza, il Cardinale ci è abituato. Per tutti, comunque, la parola d'ordine è: dimenticare Opera, il meglio possibile, il più in fretta possibile. E con più mezzi possibile. Eccoli, i grandi testimoni del giallo Enimont, con le sue tangenti da 170 miliardi e forse più. Solo otto giorni fa erano tutti nel supercarcere alla periferia di Milano, alle prese con la squadra di Mani Pulite, quasi al completo: Antonio Di Pietro, Francesco Greco, Gherardo Colombo più l'immancabile gip Italo Ghitti. Più di dieci ore tra interrogatori, confronti, riscontri. Poi, a sera, Pino Berlini aveva potuto lasciare il carcere, scortato dai suoi legali. E Lorenzo Panzavolta, chiamato dagli inquirenti per un riscontro delle confessioni di Garofano, se l'era cavata con una semplice deposizione e qualche ora d'attesa. Per Sama e Garofano l'avventura è durata qualche giorno di più. Solo giovedì scorso, in tutta segretezza, i due hanno potuto lasciare Opera. Destinazione segreta, naturalmente, come prevedevano le eccezionali misure di sicurezza svelate dal direttore del carcere, Aldo Fabozzi. Venti agenti per il solo Garofano guardato a vista; cibo controllato di persona dal direttore sia per l'ex presidente della Montedison che per Carlo Sama. Tutto, naturalmente, per evitare che potesse allungarsi la lista delle vittime eccellenti del caso Enimont. Il segreto, però, è durato poco, almeno per Sama, dopo la concessione degli arresti domiciliari. Sì, resta sigillata la splendida casa di via del Gesù, traversa di via della Spiga, a pochi metri da casa Versace. E nessuno risponde al portone della altrettanto splendida casa rinascimentale di Ravenna, in via Pasolini, a venti metri scarsi dalla casa che fu di Raul Gardini. Ma la ricerca ha successo poco più in là. Carlo Sama è a Marina Romea, forse la località più bella e più chic sulla via Romea, tra Ravenna e i lidi ferraresi. Lì Carlo Sama e Alessandra Ferruzzi hanno una villa, naturalmente splendida, immersa in un giardino fiorito e protetta da una foltissima barriera di verdissima edera. No, ovviamente non può uscire Sama né parlare con gli estranei, nemmeno con la servitù. Ma l'importante è stare con Alessandra e i tre bambini. E non è un grande impiccio il controllo che, tre o quattro volte al giorno, viene effettuato dai carabinieri della stazione locale di Marina Romea. La sicurezza? Possibile che il superdetenuto di Opera non meriti più neanche uno straccio di scorta? Forse è così, segnale che, secondo gli inquirenti, Sama ha proprio vuotato il sacco. Eppoi, a vigilare su Carlo ci pensano autisti e guardie giurate, magari appostati davanti all'ingresso sulle grosse Mercedes nere preferite dal clan Ferruzzi. E, tutto sommato, si può anche stare a casa quando, scendendo una rampa di scale, si finisce in una bella piscina circondata dall'erba. Chissà come Carlo ed Alessandra hanno festeggiato la fine del¬ la detenzione ad Opera. Il loro cognato, Vittorio Giuliani Ricci, anche lui fermato nel venerdì nero dei Ferruzzi (lo stesso giorno del suicidio di Raul), al rientro a casa ha trovato una sorpresa, un piccolo party preparato in tutta fretta dalla moglie, Franca Ferruzzi, la «più buona» (o la meno combattiva) tra le figlie di Serafino. Ma Vittorio («fatti coraggio Vittoriaccio» gli disse Sama nei corridoi della Procura milanese sempre nel drammatico venerdì nero) è libero, non agli arresti domiciliari, e può ve- nir assistito senza problemi da domestici e maggiordomi come il fido Cagnone. Quella di Sama dovrebbe essere una sistemazione più comoda o, almeno, più solare di quella di Giuseppe Garofano. 11 Cardinale, conferma il suo legale Luca Mucci, è a Milano. «Ma non dico dove - precisa subito -, motivi di sicurezza». Inutile cercare nella sua casa di via San Vito, a ridosso del parco delle Basiliche, meta notturna preferita dalla Milano giovane. Il Pippo di Foro Buonaparte, probabilmente, ha scelto rifugi più tranquilli (magari con l'assistenza dell'Opus Dei...). Chi non dovrebbe aver più questi problemi dovrebbe essere Pino Berlini, il cassiere di famiglia dei Ferruzzi, da tanti anni depositario dei segreti della finanza ravennate in Svizzera. Lui, romagnolo di Cervia, una volta ottenuta la libertà domenica scorsa ha fatto subito rotta verso la Romagna. No, niente di lussuoso, alla Sama, ma un bell'appartamento nel condominio Artemide di Milano Marittima. Anche qui prato all'inglese e un bel terrazzo. Berlini, per abitudine, aveva piazzato quattro sedie sul terrazzo ma, come narrano le cronache, i carabinieri ne hanno subito fatto levare tre. Sono arresti domiciliari, non villeggiatura con libertà di ricevere. E così, per una settimana Berlini ha fatto vita ritirata: una domestica per rigovernare la casa; una capatina al pian terreno tutte le mattine per ritirare il pacco dei giornali. Da un paio di giorni, però, Berlini ha lasciato Milano Marittima. Probabilmente, per lui, è già suonata l'ora della libertà. Ed è scappato via alla volta di Losanna. Neanche il tempo di far la conoscenza con un altro ospite estivo di Milano Marittima: Primo Greganti. Ugo Bertone I testimoni del caso Enimont scortati e superprotetti A sinistra Giuseppe Garofano l'ex presidente Montedison A destra Carlo Sama