Tangenti con fiocco rosa di Claudio Cerasuolo

Nuova sede del Galileo Ferraris: chiesti 5 rinvìi a giudizio Nuova sede del Galileo Ferraris: chiesti 5 rinvìi a giudizio Tangenti con fiocco rosa Tra i cioccolatini 250 milioni Consegnati al dcBonsignore Cinque a giudizio per una tangente di 250 milioni, consegnata in una scatola di cioccolatini avvolta in una carta a fiori, con un fiocco rosa, piena zeppa di biglietti da centomila. Una sera del luglio '90, in' piazza Montecitorio, l'ex direttore dell'Italstat Mario Alberto Zamorani consegnò la scatola al deputato de Vito Bonsignore. A inchiesta conclusa, il pubblico ministero Vittorio Corsi ha chiesto la citazione a giudizio di Zamorani; di Francesco De Mattia, amministratore delegato della Edilpro, concessionaria di stato per la costruzione della nuova sede del Galileo Ferraris; di Giuseppe Gilardi, il costruttore che realizzò l'opera; dell'avvocato romano Marco Arnioni, che fece da elemosiniere; e dell'architetto Antonio Savoino, il grande manovratore degli appalti della sanità in Piemonte. Tra i citati a giudizio non figura però il beneficiario della «scatola di cioccolatini» Vito Bonsignore, per il quale il pm ha disposto lo stralcio perché la commissione parlamentare non ha ancora risposto alla richiesta di autorizzazione a procedere inviata a Roma nell'aprile scorso dalla procura di Torino. I primi sospetti sull'appalto erano nati per una perizia di variante di 4 miliardi e 600 milioni firmata dall'architetto Antonio Savoino. La spesa preventivata per la nuova sede dell'istituto che dà all'Italia il segnale orario e che sta sorgendo accanto al Cnr in strada delle Cacce, era di 9 miliardi e mezzo. Il costo della variante faceva lievitare i prezzi di quasi il cinquanta per cento. Prima ancora che intervenisse il magistrato si era mosso il rettore del Politecnico Rodolfo Zich, commissario del Galileo Ferraris. Il rettore Zich aveva fatto eseguire una consulenza a un docente del Politecnico, Francesco Ossola, sulla congruità dell'importo della variante presentato dalla concessionaria Edilpro, capocordata di un gruppo di società tra cui la Gilardi Costruzioni. L'esperto aveva concluso affermando che le nuove opere non erano propriamente indispensabili e convenienti. Nell'ottobre scorso Zich aveva revocato e sostituito la commissione di vigilanza e la sottocommissione di collaudo di cui facevano parte l'architetto Antonio Savoino, il presidente della seconda sezione del Tar, Ezio Maria Barbieri, l'ex direttore dell'istituto, Manacorda e l'ex amministratore straordinario dell'Usi 4, Enrico Fassio. Barbieri, Fassio e Manacorda, che avevano ricevuto un avviso di garanzia, sono stati prosciolti da ogni accusa dal dottor Corsi. L'architetto Savoino aveva confermato al pm che l'appalto era tra quelli sospetti. Ma a dare una svolta all'inchiesta erano state le ammissioni del costruttore Gilardi: «Ho pagato una tangente di 250 milioni. Li ho consegnati personalmente all'avvocato Armoni nel suo studio romano». Stando alle conclusioni del pm Corsi, sarebbe stato l'amministratore delegato della Edilpro a fare pressioni su Gilardi perché versasse la tangente. Gilardi si rivolse all'avvocato Arnioni, elemosiniere della de in Piemonte, e segretario della commissione esaminatrice per l'appalto. Arnioni, a sua volta li avrebbe dati a Zamorani, che avrebbe consegnato personalmente il denaro all'onorevole Bonsignore. Al costruttore Gilardi il pm ha contestato il concorso in abuso, turbativa d'asta, falso, corruzione e finanziamento illecito ai partiti; ad Annoni e De Maria gli stessi reati ad eccezione del falso; all'architetto Savoino l'abuso, turbativa e falso; a Zamorani, corruzione e finanziamento illecito. La citazione 'a giudizio richiesta dal pm Corsi è stata trasmessa al giudice delle indagini preliminari Sebastiano Sorbello che la prossima settimana dovrebbe fissare la data dell'udienza preliminare per il processo e per l'altra indagine appena conclusa, quella sulla costruzione del nuovo ospedale di Asti. Claudio Cerasuolo Da sinistra Savoino e Zamorani coinvolti nell'inchiesta' sulla nuova sede del Galileo Ferraris

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma, Torino