Schianto in galleria sangue sul treno di Carlo Bologna

Domodossola, convoglio proveniente da Parigi tampona l'Italy Express: un morto, 48 feriti Domodossola, convoglio proveniente da Parigi tampona l'Italy Express: un morto, 48 feriti Schianto in galleria, sangue sul treno Vittima un emigrante siciliano che tornava per le ferie L'espresso era fermo nel tunnel da una decina di minuti DOMODOSSOLA DAL NOSTRO INVIATO Paura e sangue sulla linea ferroviaria del Sempione. Ieri mattina poco prima delle 6 il treno proveniente da Parigi ha tamponato in galleria un altro convoglio passeggeri partito da Dortmund. Nicolò Mule, 48 anni, di Gibellina (Trapani) è morto, stritolato dalle lamiere nel vagoneletto di seconda classe che aveva prenotato in Germania. Faceva ritorno al suo paese per trascorrere le ferie estive. Altri 48 viaggiatori, stranieri e emigrati italiani soprattutto del Sud, sono stati medicati all'ospedale di Domodossola e subito dimessi. In gravi condizioni, per un trauma cranico, Enzo Parisella, 52 anni, di Fondi (Latina). Salva invece Rossana Gusenza una bimba siciliana di 40 giorni. E' successo nel tunnel Può Rido, ottocento metri di lunghezza nel tratto tra le stazioni di Varzo e Preglia. L'«Italy-Express», partito da Dortmund per Roma, viaggiava con almeno un'ora di ritardo e, secondo il racconto degli scampati, si trovava in galleria da una decina di minuti. La motrice del secondo convoglio, che da Parigi doveva raggiungere Firenze, è andata a sbattere contro l'ultima carrozza dell'altro treno delle vacanze. Probabilmente per un guasto nel meccanismo che sincronizza i semafori, forse un blak-out causato da un temporale. Il via libera al secondo convoglio, che procedeva a 30 chilometri all'ora, sarebbe arrivato troppo presto. Particolari che dovrà accertare il sostituto procuratore di Verbania Patrone a cui è stata affidata l'inchiesta che si svolge parallelamente a quella delle ferrovie italiane e svizzere. Il tratto dal confine a Domodossola infatti è di competenza elvetica. I soccorsi sono stati tempestivi. Il primo «Sos» è stato lanciato dai ferrovieri di un altro treno che aveva appena varcato il confine ed eia diretto a Ventimiglia. La macchina della Protezione civile è scattata immediatamente. Sono arrivati vigili del fuoco, polizia, carabinieri, corpi speciaiizzàti nel soccorso in montagna del Cai e della Finanza, elicottefl Una task force di un centinaio di uomini e un'ottantina di' mezzi. Le operazioni per salvare gli ottocento passeggeri imprigionati nella galleria sono siati semplificate notevolmente dalla presenza di un cantiere proprio agli imbocchi del tunnel. Nell'ampio piazzale ricavato daUJimpresa per consentire a ruspejjfe camion di manovrare senza difficoltà si è così insediato unjfsampo base. Medici, volontari ^infermieri hanno curato una trentina di stranieri. Il deflusso dalla galleria è stato lento. Molti non volevano abbandonare i ba¬ gagli, alcuni si sono messi alla ricerca dei parenti dispersi. La fiumana di gente ha camminato tra le pietre della massicciata nel buio squarciato dalle torce dei vigili del fuoco tra urla e singhiozzi sommessi. Un inferno. Molte persone anziane ed alcuni disabili sono stati trasportati in barella. Giuseppe Napoli, ferroviere di Licata (Agrigento) era nelle carrozze centrali del Dortmund-Roma, quelle che si sono accartocciate come mia fisarmonica: «Sono stato svegliato da un botto tremendo. Mia figlia è caduta dalla cuccetta. Non si capiva nulla. Ho pensato ad una bomba, poi ho capito che era un inci¬ dente con un altro treno. Noi eravamo già fermi da parecchi minuti. Nello scompartimento a fianco abbiamo sentito urlare. C'era un uomo che non si poteva muovere, era rimasto imprigionato dalla lamiera. Poi sono arrivati i vigili del fuoco». Gli scampati sono stati concentrati nella stazione di Domodossola, in attesa di proseguire il viaggio. Le cabine telefoniche sono state prese d'assalto per tranquillizzare i familiari lontani. Sulle banchine scene di disperazione. «Dormivamo tutti racconta Giorgio Locatelli, studente di Bergamo che viaggiava sul treno che è stato tamponato. Anche nella galleria del Sempio¬ ne siamo stati fermi a lungo perché mancava la corrente». In ospedale, dove è stato composto il corpo di Nicolò Mule, altre scene di sconforto. Il pronto soccorso del San Biagio di Domodossola ieri mattina assomigliava ad un'infermeria di guerra. Una fila di ambulanze ha continuato a portare feriti. Il traffico ferroviario internazionale, dalla Francia dirottato su Modane e dalla Germania su Chiasso per tutta la giornata, oggi tornerà a gravitare anche sul Sempione. In serata la galleria è stata sgomberata e la circolazione è ripresa normale. Carlo Bologna L'incidente sarebbe stato causato da un black-out ad un semaforo I soccorsi ai passeggeri del treno e a fianco uno dei feriti

Persone citate: Enzo Parisella, Giorgio Locatelli, Giuseppe Napoli, Nicolò Mule, Sempio