Mancino allarme eversione
Presi tre mafiosi, volevano uccidere giudici di Torino e Milano Presi tre mafiosi, volevano uccidere giudici di Torino e Milano Mancino, allarme eversione Ai questori: c'è un rischio autoritario ROMA. «L'allarme eversione non cessa» dice il ministro dell'Interno Nicola Mancino, che ha riunito ieri al Viminale i questori di tutta Italia per trasmettere loro le sue preoccupazioni. «C'è una diffusa esigenza di mutamento. Tutti dobbiamo assecondarlo, assicurando il rispetto delle regole democratiche ed evitando che forze occulte e reazionarie possano indirizzarlo verso sbocchi autoritari». Mancino evidenzia la pericolosità di questa nuova «entità» terroristica del tutto sconosciuta ed inesplorata che ha preso ancora una volta in contropiede inquirenti e servizi segreti: «E' il momento più grave della Repubblica» afferma. E lascia intendere che in tali momenti è bene fare ricorso alla vecchia spina dorsale della sicurezza nazionale, questure, squadre mobili, digos. La mobilitazione è generale, l'invito a sorvegliare riguarda tutti, perché il nemico, questa volta, appare più pericoloso perché sconosciuto, difficile da individuare e affrontare: agisce nell'ombra e nell'anonimato. Dice il mhistro Mancino: «Nel Paese è ir atto un mutamento. Se c'è qualcuno che punta a bloccare 'evoluzione della situazione politica deve sapere che noi siamo pronti a fermarlo. Perché le forze dell'ordine devono rombattere qualsiasi tentativodi involuzione». Sul fronte delle indagini, spiega ancora Nicola Mancino, «siamo ii^ùna fase di approfondimento uci muoviamo a tutto campo, non vogliamo tralasciare alcuzajfipotesi per identificare mancanti e autori di queste Stragi», • Proprio in questi giorni, inoltre, s'è saputo che l'uccisione di tre magistrati, due di Torino e uno di milano, era stata «ordinata;, nel mirino erano Francesce Marzachì, procuratore aggiunto a Torino, Francesco Saluzzo, ora sostituto ad Asti, e il giudice milanese Alberto Nobili. Un'operazione dei carabinieri ha vanificato il piano, e tre giovani appartenenti al clan Papalia, affiliato alla 'ndrangheta calabrese, sono stati arrestati. Uno è riuscito a sfuggire alla cattura. R. Corrteduca e P. P. Luciano A PAG. 2
Persone citate: Alberto Nobili, Francesco Saluzzo, Mancino, Marzachì, Nicola Mancino, Papalia
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