La Stampa - Consultazione Archivio

Dal 9 al 13 agosto L'ospedale: «Mai mancate le cure al bimbo» La zia ha continuato a donare il sangue C'è un'altra verità dietro la fuga di Anna Rita Fiore, la ragazza di 24 anni allontanatasi due mesi fa dalla famiglia, alla quale non fa giungere notizie da oltre un mese. Il suo contributo di piastrine per aiutare il nipotino Davide, gravemente malato, e gli altri piccoli pazienti del Centro Oncologico del Regina Margherita, è continuato anche dopo la sua fuga. Lo afferma una lettera che ieri ci ha inviato la direzione sanitaria dell'ospedale. Dai medici Anna Rita Fiore è definita «persona veramente apprezzabile e stimabile, che ha donato in passato e continua a donare piastrine ai pazienti dell'ospedale, con ammirevole altruismo». Il professor Luca Corderò di Montezemolo della Divisione di Pediatria Oncologica della Clinica Pediatrica precisa che «il piccolo paziente - che non è affetto da leucemia, ma da un'altra grave malattia - ha eseguito circa settanta trasfusioni di piastrine di cui solo due della zia. Pertanto Maria Rita Fiore non è assolu¬ tamente indispensabile per coprire il fabbisogno del bambino, al quale la Banca del Sangue ha sempre provveduto con solerzia e prontezza usufruendo dei propri donatori». I genitori della ragazza, come avevano anche riferito nella denuncia presentata a polizia e carabinieri, non erano stati messi al corrente dai sanitari delle donazioni della figlia, probabilmente per sua espressa volontà. Dopo aver preso la decisione di abbandonare la casa di via Pisacane 42, a Mirafiori Sud, Anna Rita aveva scritto ai genitori per tranquillizzarli e per spiegare loro di aver trovato un posto di lavoro come baby-sitter. «Tutti mi vogliono bene. Ho una cameretta tutta per me, guadagno ottocentomila lire al mese. Non dovete preoccuparvi». Nelle lettere inviate ai genitori, la ragazza aveva spiegato di essere andata via perché la sua vita in casa era sempre stata difficile.