«Ivan mi ha pestato per quasi due ore»
Un sesto arresto per l'impresario del piano-bar Un sesto arresto per l'impresario del piano-bar «Ivan mi ha pestato per quasi due ore» Emergono risvolti brutali e spietati nell'inchiesta sul pestaggio dell'impresario edile Benedetto Lentini. Ieri mattina all'alba i carabinieri della compagnia Oltredora hanno ammanettato il sesto uomo della banda, Pietro Ginestra detto «Ivan», 41 anni, palermitano, residente a Torino in via Stradella 148, fitti precedenti per armi e rapine, in libertà da appena due mesi, dopo un lungo periodo di detenzione nel carcere di Venezia. Il Lentini lo ha accusato pesantemente, nella lunga testimonianza resa davanti ai magistrati della Procura: «Era Ivan il più violento, quello che picchiava di più, quello che aveva ancora la forza di colpirmi quando gli altri erano stanchi». I carabinieri hanno intanto ricostruito ogni momento delle due ore di violenze delle quali è stato oggetto il proprietario del piano-bar «Notturno» che era nelle mire dei fratelli Albanese (titolari di altri locali notturni come il Chatam ed il Perroquet). Il rifiuto a cedere il piano-bar aveva scatenato l'intimidazione, poi la violenza, sino ad un tentativo di sequestro di persona, con il quale gli aggressori volevano trascinare il Lentini di fronte ad un notaio per firmare l'atto di vendita dell'immobile. Giovedì mattina, poco dopo l'aggressione, erano stati bloccati dalla polizia tre manovali della banda. Poi i carabinieri erano arrivati ai due mandanti (Claudio ed Enzo Albanese), infine la scorsa notte al Ginestra. I militari del tenente Guidalotti lo hanno bloccato mentre si avvicinava alla sua abitazione, alla guida di una Fiat 500 bianca, a fari spenti. Lo hanno accompagnato in caserma ed interrogato, ma l'ex rapinatore ha continuato a negare ogni addebito. E' emerso che il Lentini era stato oggetto di altre intimidazioni: l'altra mattina all'alba, prima dell'incursione nel suo ufficio, la gang gli aveva squarciato le gomme della Alfa 164. L'inchiesta, che la magistratura tiene coperta dal segreto istruttorio, si starebbe ampliando. Dall'episodio di intimidazione, i sostituti procuratori vorrebbero ora arrivare al giro di stupefacenti (soprattutto cocaina) che è da tempo segnalato in alcuni locali notturni del centro. Un terreno difficile, reso insidioso dall'omertà e dalla paura, nonché dal gran ricorso a soprannomi ed a nomi in codice, che ostacolano le indagini. Le violenze di corso Taranto hanno però consentito di aprire uno spiraglio in un mondo ermetico, ed ora - di fronte alla prospettiva di possibili pesanti condanne per Ù caso Lentini qualcuno potrebbe anche cominciare a parlare. [a. con.] Pietro Ginestra, detto «Ivan», era in iiberta da appena due mesi
Persone citate: Albanese, Benedetto Lentini, Enzo Albanese, Lentini, Perroquet, Pietro Ginestra
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