Con l'Alta Velocità Torino va all'Europa

Con l'Alta Velocità Torino va all'Europa Incontro fra Costa e il ministro francese Con l'Alta Velocità Torino va all'Europa Non che ci fosse diffidenza ma sentire, qui a Torino, il ministro francese dei trasporti, Bernard Bosson a nome del suo governo e a fianco del collega italiano Raffaele Costa, dire chiaro e tondo che l'Alta Velocità ferroviaria tra la nostra città e Lione è un'opera «di interesse prioritario», fa piacere. Perché su questo fronte vuol dire che qualcosa si muove sul serio. Tutto ciò è accaduto ieri in Prefettura ad un tavolo attorno il quale si fronteggiavano delegazioni di garanti dei due ministeri. Da parte italiana il ministro plenipotenziario Vinci Giacchi, il direttore generale della programmazione Collevecchio, il coordinatore del Cipet Sciarrone, l'amministratore delegato delle Ferrovie Necci, il prefetto Lessona e il presidente della Regione Brizio. Per la Francia il direttore centrale dei trasporti Sardais, il consigliere tecnico del ministero Combes, il prefetto di Rhóne-Alpes Bernard, il console di Francia a Torino Daziano. Elenchiamo questi nomi per sottolineare che non è stata una riunione informale, bensì molto concreta, al termine della quale è venuto fuori che i francesi sono bene intenzionati a collaborare a due progetti determinanti per le sorti future del Piemonte e del Paese: il traforo del Mercantour che metterà in collegamento il Sud della Francia con il Cuneese e il passaggio ad Alta Velocità Sud/Nord italiano attraverso la valle di Susa. La realizzazione dei progetti sulle direttrici Sud/Nord (valle Susa) e Ovest/Est (Sud della Francia, Cuneese) con innesto sulla Torino-Milano-Napoli rappresentano l'unica occasione italiana di inserimento nel sistema dei trasporti internazionali su binario, scelta inderogabile per alleggerire la pressione del trasporto su gomma. I francesi sono pratici e il ministro Costa non difetta di decisionismo. Quindi i prossimi appuntamenti sono questi: in autunno vertice politico (forse a Bruxelles) a livello di governi per ribadire la reciproca volontà di affrontare i progetti; entro il 1997 avvio dei lavori per l'Alta Velocità; nel 2005 attuazione del traforo di base. Ancora: incontro dei tecnici a Parigi a settembre per un'analisi dei costi; entro la fine dell'anno, da parte italiana, presentazione del progetto migliore per il traforo (o Frejus o Moncenisio). Dice il ministro Costa: «Non possiamo perdere questo appuntamento con l'Europa, le risorse pubbliche o a capitale misto pubblico/privato sono reperibili». L'avvocato Necci acconsente: aveva già annunciato alcuni mesi fa, sempre a Torino, che i privati devono avere ampi spazi di intervento, raccogliendo il consenso del comitato per l'Alta Velocità di cui è presidente il dottor Umberto Agnelli. Ci vorranno ingenti risorse: oltre 4 mila miliardi per il solo tunnel (lungo 54 chilometri) a cui aggiungere altri 3 mila miliardi per la linea completa fino al versante francese. Sette anni il tempo di realizzazione del traforo (sempre che venga scelto il progetto di collegamento attraverso il Moncenisio). Cose non dette nel corso della conferenza stampa e che fanno parte del programma del Ministero dei Lavori Pubblici, per la viabilità regionale: completamento dell'autostrada TorinoPinerolo; costruzione delle circonvallazioni di Oulx e Cesana; miglioramento degli accessi al colle del Monginevro in vista dei campionati del mondo di sci del '97. Pier Paolo Benedetto Entro il 1997 avvio dei lavori. Nel 2005 attuazione del traforo della Valsusa Bernard Bosson e Raffaele Costa al termine dell'incontro in prefettura