Ciano, la morte filmata di Pierluigi Battista

Ciano, la morte filmata Ciano, la morte filmata Ieri su Raitre la pellicola ritrovata L ROMA A morte arriva con una raffica di fuoco sputata da un plotone d'esecuzione che è lì, quindici passi alle spalle di quei cinque uomini legati e seduti a cavalcioni su seggiole precarie. Cinque corpi che d'improvviso s'inarcano, si torcono, s'afflosciano come pupazzi. Cinque «traditori» giustiziati nel poligono di tiro di San Procolo, vicino a Verona, alle 9 dell' 11 gennaio 1944. Un pezzo di storia, la «morte in diretta» di Galeazzo Ciano e di altri quattro gerarchi, De Bono, Marinelli, Gottardi e Pareschi, condannati e fucilati dai fascisti di Salò per essersi schierati contro Mussolini nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio. Tre minuti e diciassette secondi di immagini inedite e sconvolgenti ritrovate dopo 49 anni da Renzo De Felice in un angolo dell'Archivio di Stato, montate da Folco Quilici e presentate al pubblico per la prima volta ieri sera alle 22,45 nel corso della trasmissione Omnibus di Raitre. Fotogrammi usurati dal tempo, realizzati con mezzi tutt'altro che sofisticati da un cineoperatore tedesco che però ha immortalato attimo per attimo l'esecuzione dei condannati. Nel gelo del gennaio padano ecco apparire i profili dei venticinque miliziani che formano il plotone d'esecuzione, metà in ginocchio, metà in piedi. E poi l'arrivo dei «traditori», ciascuno con un comportamento diverso. De Bono che si trascina stanco e incapace di muoversi. Marinelli che si dimena, si ribella e viene strattonato a forza verso la sedia su cui verrà legato mani e piedi, schiena verso il plotone. Poi c'è Galeazzo Ciano, il genero di Mussolini, che incede composto e dignitoso verso la sedia della morte e che sembra bisbigliare parole incomprensibili, forse l'ultima preghiera. Poi la scarica di colpi. Il filmato è muto ma le immagini dei corpi che sussultano simultaneamente parlano da sole. E subito dopo un insistito, raccapricciante, impietoso indugiare sui volti ancora mobili di chi sta esalando l'ultimo respiro. Ecco la faccia di Ciano, una maschera di sangue, stravolta e irriconoscibile. Il pizzo bianco di De Bono che sembra tremare ancora prima che la rivoltella si avvicini alla tempia del quadrumviro della marcia su Roma per freddarlo con un colpo di grazia. E infine, terrificante, il dettaglio macabro dei crani sfondati, della materia cerebrale calda e fumigante nel gelo di quella mattina di gennaio. «Dopo la constatazione della morte di Ciano e degli altri giustiziati abbandonai il posto dell'esecuzione»: queste parole appaiono nel rapporto, anch'esso sinora inedito e rivelato da De Felice a Omnibus, inviato ai suoi superiori dal capo della polizia tedesca chiamato a sovrintendere all'esecuzione. Una pagina di storia si chiude così. In una pozza di sangue. Pierluigi Battista

Luoghi citati: Roma, Salò, Verona