Polemiche sul verdetto Demjanjuk

Wiesel scettico Wiesel scettico Polemiche sul verdetto Demjanjuk GERUSALEMME. John Demjanjuk, processato e assolto dall'accusa di essere il «boia di Treblinka», lascerà Israele entro pochi giorni per l'Ucraina, il Paese dove nacque 73 anni fa. Da Kiev il presidente Leonid Kravchuk ha detto ieri che Demjanjuk potrà anche riavere la cittadinanza di origine. L'ex operaio della Ford ha però fatto sapere che ingaggerà un'altra battaglia per ottenere la cittadinanza americana e potere rientrare negli Stati Uniti dove vivono moglie e figli (gli Usa lo hanno privato della cittadinanza nel 1981 ed estradato in Israele nell'86 su indicazione dei servizi segreti di Gerusalemme, che ritenevano di averlo identificato col criminale nazista). «La legge è stata applicata, ma non c'è stata giustizia». «Il caso è chiuso ma non è completo». Questi, in sintesi, sono i commenti che prevalgono in Israele, il giorno dopo il verdetto di assoluzione per insufficienza di prove di John Demjanjuk dall'accusa di essere il boia di Treblinka. Lo scrittore Eli Wiesel, che ha subito in prima persona la tremenda esperienza dei campi di sterminio nazisti, premio Nobel per la pace, in un commento pubblicato stamane dal quotidiano «Yedioth Ahronot» ha detto di avvertire «una grande angoscia, una tristezza infinita. C'è chi dirà che da un punto di vista storico il verdetto fa onore allo Stato di Israele. Però quando si pensa ai sopravvissuti che hanno testimoniato durante il processo, che hanno identificato l'imputato come Ivan il terribile (la guardia addetta al funzionamento delle camere a gas nel campo di sterminio di Treblinka, ndr) non si può non avvertire il dolore della loro delusione. I giuristi diranno che ha vinto la legge. Per quanto mi riguarda io non so chi sia vincitore. So però, e lo dico con grande dolore, che la memoria ebraica è uscita perdente». Dura la replica dell'avvocato Sheftel: «Demjanjuk non ha usufruito dello stesso equo trattamente di cui ogni altro imputato beneficia nel nostro sistema giudiziario. Ottanta testimoni russi lo hanno scagionato, ma l'assoluzione non è stata piena». [e. st.] m John Demjanjuk

Persone citate: Demjanjuk, John Demjanjuk, Leonid Kravchuk, Sheftel, Wiesel

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Kiev, Stati Uniti, Ucraina, Usa