«Chi è inquisito se ne va» di A. R.

«Chi è inquisito se ne va» «Chi è inquisito se ne va» Sì al codice dai deputati siciliani (ma un terzo è sotto inchiesta) PALERMO. All'assemblea siciliana è stato approvato con votazione unanime un codice di autoregolamentazione «per dare un contributo di chiarezza e trasparenza». All'approvazione si è giunti dopo tre sedute nelle quali si è convenuto sulla necessità di fornire all'esterno del Palazzo siciliano un'immagine il più possibile convincente all'opinione pubblica disorientata dalle notizie che si accavallano sugli arresti e le incriminazioni di parlamentari regionali. Quattro sono gli avvisi di garanzia che sono stati recentemente recapitati per l'ipotesi di vari reati allo stesso presidente dell'assemblea, il socialista Paolo Piccione che si è autosospeso. E i deputati regionali inquisiti sono 31 su 90. Il codice di autoregolamentazione prevede l'autosospensione dopo il ricevimento di un avviso di garanzia per associazione per delinquere mafiosa. Autosospensione anche dopo il rinvio a giu¬ dizio per peculato, malversazione, corruzione o brogli elettorali, commercio di voti, minacce o intimidazioni sugli elettori. E' stata decisa l'autosospensione anche per le condanne subite in primo grado a pene non inferiori a due anni di reclusione per qualsiasi delitto non colposo. Tutti d'accordo, inoltre, sull'obbligo dei deputati regionali di dichiarare le spese sostenute per le loro segreterie particolari. Ieri mattina, intanto, nella sede dell'Assemblea, i deputati della Rete hanno insistito sulla richiesta di dimissioni del presidente Piccione e di scioglimento anticipato del parlamento siciliano. Gaspare Nuccio, ha illustrato un dossier intitolato emblematicamente «Onorevole inquisito». Sono 12 su 27 i parlamentari eletti a Montecitorio, attualmente inquisiti, tre dei quali per associazione mafiosa e uno (il de Vincenzo Culicchia) anche per omicidio. [a. r.]

Persone citate: Gaspare Nuccio, Paolo Piccione, Piccione, Vincenzo Culicchia

Luoghi citati: Palermo