Suicida in cella un boss della mafia di Ruggero ConteducaFrancesco La Licata
E' il primo caso E' il primo caso Suicida iif un boss della mafia ROMA. Antonino Gioè, 37 anni, uno dei boss della famiglia di Altofonte, si è impiccato dopo quattro mesi di detenzione. Era stato arrestato il 19 marzo dopo che gli inquirenti, in seguito alle rivelazioni del pentito Balduccio Di Maggio, avevano messo sotto controllo il suo telefono. Nei suoi colloqui con altri uomini d'onore, Gioè aveva parlato tranquillamente, senza nutrire alcun sospetto di essere ascoltato, e così aveva finito con l'accusare, ignaro, parecchi suoi compagni da mafia. La retata era scattata nel giorno di San Giuseppe. Con lui erano finiti in carcere Giuseppe La Barbera, come lui di Altofonte, arrestato a Milano il 22 marzo, e molti altri picciotti. Prima di impiccarsi - e pare che sul suicidio non vi siano dubbi anche se oggi l'autopsia dovrà allontanare gli ultimi sospetti - Antonino Gioè ha scritto un memoriale. Ruggero Conteduca e Francesco La Licata A PAG. 15
Persone citate: Antonino Gioè, Di Maggio, Gioè, Giuseppe La Barbera
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