Mian: il futuro nelle mie mani di Domenico Latagliata

Sport I progetti del play-guardia di 23 anni ingaggiato dall'Auxilium basket Miqn; il futuro nelle mie mani «Abbìo e io, una coppia perfetta» «Ceduto Della Valle, con Abbio che rimarrà a Torino soltanto per la prossima stagione, abbiamo investito su un giocatore giovane che negli anni a venire farà sicuramente le fortune della nostra squadra». Sono le parole che Beppe De Stefano, presidente dell'Auxilium Pallacanestro, spende per introdurre la figura di Marco Mian, play-guardia del 1970 prelevato dalla Benetton Treviso nel corso dell'ultima campagna trasferimenti per una somma di circa 2 miliardi, pagabili in tre anni. De Stefano si professa certo della bontà dell'operazione, essendo stato tra l'altro lo scopritore di Mian quando questi giocava ad Oderzo. Fu così che nel 1985 il neo-gialloblù si trasferì a Treviso dove negli anni successivi vinse, da protagonista, gli scudetti delle categorie cadetti e juniores, per poi contribuire alle conquiste, da parte della prima squadra, del tricolore e della Coppa Italia. Bravo sia nel ribaltare l'azione con precisi lanci, sia nelle chiusure difensive, discretamente pericoloso anche in attacco, Mian farà coppia con Abbio in regia, cercando di abbinare all'irruenza di «Picchio» quella dose di ordine e razionalità che una squadra deve sempre possedere. E' ancora De Stefano che spiega: «Ci mancava un giocatore capace di dare equilibrio alla nostra manovra e Marco sarà sicuramente in grado di farlo. Dovrà crescere di personalità, questo è ovvio. A Treviso giocava al fianco di campioni assoluti che potevano cambiare la partita in ogni momento. Qui sarà lui che avrà piena autonomia di decisione». In effetti, Mian dovrà abituarsi ad una nuova realtà tecnica, ad avere spesso in mano la bacchetta del direttore d'orchestra. Dovrà tornare a ricoprire a tempo pieno quel ruolo di play-maker che non rientrava negli schemi dell'allenatore dei trevigiani, Skansi. Di questo, in ogni caso, l'in¬ teressato non ha paura: «E' vero, a Treviso nella passata stagione provammo in pratica a giocare senza la classica distinzione dei ruoli. A me andava bene tutto, però io sono cresciuto come play-maker ed è in quella posizione che mi vedo in futuro. Torino rappresenta un'ottima chance, anche se ovviamente mi dispiace dover lasciare la società dove sono cresciuto cestisticamente e dove ho vinto tanto». «Io, comunque - prosegue Mian -, non volevo continuare a vivere di gloria riflessa e ho accettato con piacere di venire a giocare in una squadra formata in gran parte da giovani. Credo che potremo fare bene, anche se dei miei nuovi com¬ pagni conosco personalmente solo Abbio, con il quale ho giocato nella Nazionale Under 22. Formeremo proprio una bella coppia: ad entrambi piace correre molto, forse io sono un po' più portato a gestire il ritmo di una partita». L'affidabilità del repartopiccoli dell'Auxilium pare dunque offrire buone garanzie, considerando anche che arriverà un'ala americana e che non si devono dimenticare Trevisan e Casalvieri. Inoltre, essendo ormai scontata la partenza di Abbio al termine della prossima stagione agonistica, Mian dà alla società di via Don Orione la possibilità di avere un giocatore capace di aiutare a crescere tecnicamente lo stesso Trevisan, destinato tra un paio d'anni ad occupare un ruolo di primaria importanza nel quintetto torinese. Chiamato a dover recitare un ruolo di grande responsabilità, Mian si dice pronto: «Avrò la possibilità di scendere in campo per molti minuti e di prendere più iniziative personali. Non mi sento sminuito dal fatto di giocare in A2, anche perché con De Stefano la società non può fare altro che puntare in alto». L'appuntamento è per lunedì, quando l'Auxilium si radunerà a Torino, in attesa dell'arrivo dei due stranieri. Domenico Latagliata Mian viene dalla Benetton Treviso