Preso l'assassino della Pellerina

Preso l'assassino della Pellerina Un mese fa il delitto tra marocchini che vendevano sigarette di contrabbando Preso l'assassino della Pellerina Uccise perché voleva difendere la «sua zona» Reticenti con le forze dell'ordine e solidali con i connazionali quando si tratta di reati minori o di liti senza conseguenze letali. Pronti a non coprire il colpevole e a sciogliere la lingua quando di mezzo c'è un morto. Il codice d'onore dei marocchini non ammette deviazioni. E' così che, grazie anche alle informazioni raccolte tra i nordafricani, la sezione omicidi della squadra mobile è riuscita a risolvere in meno di un mese il caso dell'assassinio del marocchino Miloud Chabi, 23 anni, morto dissanguato al Maria Vittoria il 28 giugno, poche ore dopo essere stato accoltellato in corso Regina Margherita angolo corso Lecce. Ad uccidere il venditore di sigarette di contrabbando è stato un connazionale: Jamal Andaloussi, suo coetaneo. A Torino di giorno lavorava in nero nell'edilizia e di notte vendeva sigarette nella zona della Pellerina. Da qualche tempo si era conquista- to un posto privilegiato all'angolo tra corso Regina e corso Lecce. Un posto che, secondo la ricostruzione degli investigatori, fino al febbraio '92 sarebbe stato occupato da Chabi, arrestato poi per droga. Chabi era uscito dal carcere a metà giugno e domenica 27 era tornato sul vecchio posto di lavoro, deciso a riprenderselo. Piazzato a presidiare quell'angolo ha però trovato Andaloussi. La discussione tra i due in breve degenera: Chabi è ferito gravemente da profonde coltellate al¬ l'addome, al braccio e al collo. E' un carabiniere fuori servizio a notare il suo corpo immerso in una pozza di sangue e a dare l'allarme. Chabi muore in ospedale. Priva di documenti, la vittima viene identificata come Said Motachawk (il falso nome con cui il giovane era stato arrestato). Sono alcuni amici, due giorni dopo, a consegnare i documenti originali che permettono di appurare le vere generalità. Fra i tanti testimoni che hanno assistito alla brutale aggressione qualcuno collabora. Gli inquirenti non hanno più dubbi: l'assassino è Jamal Andaloussi, che dal 28 giugno è sparito da Torino. Abita in una soffitta di via Slataper 36, con altri connazionali. Gli agenti della mobile pattugliano la zona. Sanno che il loro uomo deve tornare. Non si sbagliano. In manette, Andaloussi si difende come può: «Miloud? Sì, è vero, ci ho litigato. Ma io non ho ammazzato nessuno». Jamal Andaloussi il marocchino di 23 anni che accoltellò il connazionale

Persone citate: Andaloussi, Jamal Andaloussi, Miloud, Said

Luoghi citati: Torino