Regione: maggioranza zoppa aggredita dalle opposizioni sulla questione morale Picchioni (dc) si autosospende di Gianni Bisio

Regione: maggioranza zoppa aggredita dalle opposizioni sulla questione morale Regione: maggioranza zoppa aggredita dalle opposizioni sulla questione morale Picchiotti (de) si outosospende Tappavo lascia ilpsi. Da oggi si discute il bilancio Un democristiano, il capogruppo Rolando Picchioni, indagato per la vicenda dell'Usi di Chivasso, si autosospende dalla carica finché non sarà chiarita la posizione giudiziaria. Un socialista, Giancarlo Tapparo, oggi ufficializzerà la sua uscita dal psi, ma non ha ancora detto dove intende andare. Un altro socialista, il capogruppo Angelo Rossa, «grida» la sua protesta contro il pds (zittito bruscamente dalla presidente Carla Spagnuolo, psi, oggi molto interessata al pds) e difende Picchioni dopo aver preso le distanze sia dal «maccarismo che dal gregantismo», cioè da chi parla troppo con i giudici e da chi è invece troppo «riservato». E la minoranza comunque non riesce a far passare due mozioni di pds, verdi e rifondazione comunista, che chiedono le dimissioni della giunta per la situazione venutasi a determinare con l'indagine sull'Usi di Chivasso. Nulla di fatto. Il primo dei tre giorni caldi del Consiglio regionale ha visto la maggioranza, attaccata sulla «questione morale e la malasanità», molto tesa ma non allo sbando sotto il fuoco di fila delle opposizioni. Ma è sul bilancio, in programma oggi e domani, che si dovranno fare i conti: non tanto del denaro a disposizione quanto dei voti. Sono già stati presentati 399 emendamenti da rifondazione, pds e verdi sia sulle addizionali per benzina e metano che sui loro tempi di applicazione. Bisognerà vedere chi sarà presente fino alla fine e chi non parteciperà al voto per scelta, come ha annunciato il pri Ferrara che lascia polemicamente il posto di capogruppo. La risposta dell'assessore Vetrino ad un'interrogazione di quasi 11 mesi fa che «annunciava» lo scandalo di Chivasso, non ha soddisfatto. Il psd, con Calligaro e Riba, ha attaccato a fondo sia Picchioni («anche se solo inquisito dovrebbe dimettersi»), sia la giunta: «Bisogna porre mano ad una malasanità che ha superato i limiti dell'indecenza». Attacco anche dal msi (Majorino e Zacchera), dal verde Miglio e dai leghisti Vaglio e Bodrero. Picchioni si è difeso: «Mai mi sono interessato dell'alta, me¬ dia e bassa amministrazione dell'ospedale di Chivasso. Ho lavorato 28 anni a Chivasso: sfido chiunque a denunciare tentativi di malversazione». Marchini (pli) lo ha aiutato: «Si utilizzano strumenti impropri (l'avviso di garanzia, ndr) per raggiungere gli obbiettivi politici». Difesa serrata anche dal psi Rossa, che ha scatenato le reazioni del pds. E il dibattito è diventato battibecco. Infine il presidente Brizio, accusato di «incapacità e disonestà» per aver fatto le nomine della Usi di Chivasso: «Nessuno può farsi garante dei comportamenti altrui: la Regione nell'85 ha votato una legge sulle nomine che prevede le indicazioni dei partiti e noi l'abbiamo applicata». Brizio ha ricordato ai consiglieri del pds di avere ancora «il foglietto» con le loro indicazioni per alcune Usi a vertice rosso. Da ultimo ha respinto ogni ipotesi di crisi al buio: «Io sono per lavorare oggi e cercare soluzioni per il futuro». Gianni Bisio Il capogruppo de Rolando Picchioni (a sinistra) si è autosospeso Il consigliere socialista Giuseppe Tapparo ha deciso di lasciare il partito

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