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La Serafino srl dovrà abbattere e poi ricostituire il capitale La Serafino srl dovrà abbattere e poi ricostituire il capitale Da tutte le banche creditrici un po' di essigeno a Ferruxzi MILANO. Giornata positiva per la vicenda Ferruzzi. Si è finalmente tenuto presso la sede milanese di Bankitalia, l'incontro (più volte rinviato) tra le banche italiane del pool di salvataggio e le banche estere, rappresentante da Société Generale e Ubs. Che, insieme, hanno in carico il 90% dei debiti del gruppo. E' stata anche l'occasione per riaffermare che la stesura del piano di ristrutturazione dell'impero ravennate prosegue, e sarà pronta entro il prossimo mese, comunque prima dell'assemblea Ferfin già convocata per il 31 agosto. A loro volta, gli istituti stranieri hanno accettato di mantenere inalterate le linee di credito nei confronti delle società Ferruzzi. Intanto a piazza Affari, i titoli della scuderia hanno ripreso quota: Ferfin ha messo a segno un rialzo del 4,4% a 415,2, Montedison è salita a 710,3 lire ( + 4,15%). Ieri si è anche tenuta l'assemblea della Serafino Ferruzzi, cassaforte di famiglia nella quale è concentrato il controllo del gruppo. Gli azionisti, Arturo e Alessandra Ferruzzi, e Vittorio Giuliani Ricci in rappresentanza della moglie Franca, hanno approvato il bilancio 1992 che chiude in perdita, avendo bruciato il capitale sociale, vale a dire 460 miliardi. L'assemblea, su richiesta dei sindaci, ha quindi convocato una assemblea per l'abbattimento e la ricostituzione del capitale. La data è successiva a quella dell'assemblea straordinaria Ferfin, che dovrà anch'essa procedere ad operazioni analoghe. La ragione di questa data posposta nasce dall'esigenza di avere prima ben chiaro il quadro della situazione del gruppo. Cosa che sarà possibile solo dopo la stesura del progetto di riassetto che Mediobanca sta ultimando. In attesa del piano, Arturo, Alessandra e Vittorio Giuliani Ricci hanno però deciso di rinviare la modifica dell'articolo dello statuto che dovrebbe consentire a una terza persona (il designato sarebbe Ariberto Mignoli) di rappresentare la famiglia nelle assemblee. Ieri, comunque, è stato superato lo scoglio, molto importante, dell'intesa con gli istituti esteri, i quali si sono detti disponibili a starsene tranquilli fino al varo del piano Mediobanca. Alla fine il comunicato congiunto recitava: «Al termine di un approfondito scambio di vedute, alle banche estere intervenute è stato richiesto, nelle more della predisposizione del piano di riassetto, di non modificare il loro sostegno al gruppo», e aggiungeva che, nei prossimi giorni, altri incontri si terranno. Uscendo dalla riunione, Guido Rosa, presidente dell'Associazione banche estere, e direttore per l'Italia della Société Generale, ha confermato che «il piano di riassetto sarà pronto entro agosto», spiegando poi che «il mese di ritardo rispetto alla data stabilita è dovuto semplicemente al nuovo management del gruppo, che ha bisogno di un po' di tempo per prendere visione della situazione». Rosa ha comunque aggiunto che «nulla è stato detto del piano, neppure per quanto riguarda la questione Fondiaria», concludendo che «si è trattato di una prima doverosa presa di contatto, con un proficuo scambio di opinioni, in un clima di comprensione e di collaborazione». E' chiaro, tuttavia, che qualche idea guida su cosa i nuovi vertici intendano fare del gruppoo Ferruzzi è già delineata. Del resto, due giorni or sono, il presidente Guido Rossi ha escluso una cessione di Eridania Beghin-Say. Se mai, lo scoglio primo da risolvere è quello di Fondiaria, dove gli azionisti di minoranza della Gaie (finanziaria che controlla la compagnia fiorentina) sono in allarme, e cercheranno di porre ostacoli all'aumento di capitale che, di fatto, esproprierebbe la loro società del controllo del gruppo assicurativo, [v. s.] Gli istituti di credito attendono il piano Mediobanca entro la fine del prossimo mese Arturo Ferruzzi, maggior azionista del gruppo di Ravenna