Andreatta ha strappato a Bruxelles un altro mese per la ristrutturazione Ilva prova d'appello dalla Cee di Agnese Vigna

Andreatta ha strappato a Bruxelles un altro mese per la ristrutturazione Andreatta ha strappato a Bruxelles un altro mese per la ristrutturazione Ilvo, prova d'appello dalla Cee E Washington annulla i superdazi sull'acciaio BRUXELLES. Finalmente un giorno di pace, per l'acciaio italiano. E per di più su due fronti di battaglia: quello comunitario e quello americano. La prima buona notizia arriva da Bruxelles. L'Uva, la finanziaria siderurgica dell'Iri, è riuscita a liberarsi di un peso: la Cee non chiederà la sospensione dell'erogazione di aiuti previsti nel piano di Tedeschi. La seconda sorpresa lieta è made in Usa: la International Trade Commission ha deciso che le importazioni di acciaio italiano non danneggiano l'industria americana. E quindi non verranno applicate all'Uva e alla Falck le sanzioni decise il mese scorso dal dipartimento del commercio. Ma torniamo a Bruxelles, dove il vicepresidente della commissione europea Karel Van Miert, responsabile per la concorrenza della Cee, si è detto soddisfatto di apprendere, dalla lettera inviatagli venerdì scorso dal ministro degli Esteri Beniamino Andreatta, che il piano da 7200 miliardi di lire presentato il 30 aprile per cancellare il debito di 9000 miliardi dell'Uva «non sarà eseguito». A questo punto, ovviamente, per Van Miert non vi è più motivo di chiedere la sospensione dell'erogazione degli aiuti pubblici. Fin qui le buone notizie. Ma il commissario Cee non abbassa la guardia su tutti i fronti. Ricorda infatti che la commissione il 7 luglio scorso ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia, che non viene ritirata, per gli aiuti di Stato che secondo Bruxelles sono stati già concessi all'Uva, calcolati in circa 7200 miliardi di lire. E un comunicato recita: «La commissione mantiene questa posizione con determinazione per potersi presentare al Consiglio dei ministri dell'Industria della Cee il 21 settembre con un operato coerente ed equo sui dossier che riguardano tutti gli aiuti degli Stati alla siderurgia». Per quella data i Dodici devono aver presentato i piani nazionali per avviare la ristrutturazione dell'industria siderurgica della Cee. Per quanto riguarda l'insieme degli aiuti all'Uva, su cui è stata aperta dalla commissione la procedura di infrazione del 7 luglio, Van Miert ricorda che «il governo italiano ha un mese di tempo, a partire dal 14 luglio, per far pervenire le sue osservazioni e permettere così alla commissione di prendere una decisione finale sulla compatibilità degli aiuti con le norme della Cee». In ogni caso la commissione si riserva di trasmettere la sua posizione al Consiglio dei ministri riguardo all'Uva alla luce dell'articolo 95 del «Trattato Ceca» che stabilisce che aiuti di Stato possono essere concessi in base ai tagli di produzione che vengono attuati nel processo di ristrutturazione delle aziende siderurgiche. Giornata di pace per l'acciaio europeo anche sul fronte ameri¬ cano. La Commissione sul Commercio Internazionale degli Stati Uniti (Ite) ha deciso di eliminare le sanzioni contro le importazioni di acciaio a caldo e a freddo di nove Paesi, tra cui l'Italia, mantenendole solo nei confronti di Germania, Olanda e Corea: l'import di acciaio da questi Paesi non costituisce infatti «un danno finanziario per i produttori Usa». I dazi sono stati eliminati sull'import di acciaio da Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Italia, Giappone e Spagna. La Ite si è pronunciata nei confronti di 72 industrie di 20 Paesi diversi. Per quanto riguarda i laminati resistenti alla corrosione, la commissione ha deciso di mantenere in vigore le sanzioni in otto casi, per industrie di Australia, Francia, Germania, Giappone e Corea. Eliminati invece i dazi e le barriere tariffarie sull'import di laminati «cut to length» di Francia, Italia e Corea. Agnese Vigna Beniamino Andreatta

Persone citate: Andreatta, Beniamino Andreatta, Karel Van Miert, Van Miert