Accoltella la madre «perché è indemoniata»

Accoltella la madre «perché è indemoniata» Gaeta, la vittima è grave ma difende la figlia, insegnante di filosofìa: colpa dell'educazione troppo severa Accoltella la madre «perché è indemoniata» Dopo aver recitato il rosario fino al mattino ha impugnato l'arma NAPOLI. «Il diavolo era dentro di lei, dovevo sconfiggerlo». Piccola, bruna, Filomena sembra una ragazzina. Parla piano, con gli occhi persi nel vuoto, racconta al capitano dei carabinieri venuto ad arrestarla, perché ha accoltellato la madre scaraventandola poi dal balcone. «Abbiamo detto il rosario per scacciare Satana, ma lui è arrivato e ho dovuto liberarla. L'ho colpita tante volte, ma non voleva morire». Macchie di sangue sul pavimento e sulle pareti, nel cortile sedie, tavoli e le tende strappate via con furia: di una notte passata in preghiera per allontanare i demoni che aleggiavano sulla casa, restano una corona abbandonata per terra, immaginette sacre e libri religiosi. Filomena Frarricciardi, 26 anni, professoressa di Filosofia, ha tentato di uccidere la madre, convinta che fosse posseduta dal Maligno. Erano sole nell'appartamento comprato a Gaeta per trascorrere le vacanze: l'ha aggredita all'alba impugnando un lungo col- tello da cucina, l'ha inseguita sul balcone, l'ha spinta giù e ha continuato a lanciarle addosso tutto quel che le capitava a tiro. Lei è finita nel carcere di Rebibbia, mentre la madre, Domenica Miele, 51 anni, è ricoverata in ospedale con un trauma cranico, un femore rotto e profonde ferite in tutto il corpo: è grave, ma i medici dicono che se la caverà. Fino alla fine ha cercato di difendere la figlia: «Mena, non parlare, non dire niente», le ha sussurrato quando l'hanno messa nell'ambulanza. E ai carabinieri, una spiegazione che spiega tutto e nulla: «Forse le abbiamo dato un'educazione troppo rigida». Niente messe nere, né sette sataniche. Per gli investigatori, quel che è accaduto tra le pareti di un tranquillo condominio di villeggianti non è l'epilogo funesto di riti esoterici compiuti in nome del demonio. La spiegazione è tutta terrena: un raptus di follia, un black out nella mente esaurita di una giovane donna provata dal lutto. Il padre di Filomena è morto quattro anni fa e da allora lei è cambiata, si è chiusa in se stessa a coltivare le sue ossessioni, cancellando l'immagine di una ragazza moderna e «normale». Lo dicono i vicini, gli abitanti di via Salita Belvedere, la strada «elegante» di Palma Campania, un paesone nell'entroterra di Napoli dove i Frarricciardi sono conosciuti e stimati. Qui c'è il villino fatto costruire dal padre di Filomena, Gennaro, un pediatra noto in tutta la cittadina. Nell'edificio, l'insegnante di filosofia vive con la madre e il fratello, Massimiliano, pure lui medico. «Gente perbene - assicura una signora - ma negli ultimi tempi Mena era strana. Non salutava più nessuno, stava sempre in casa. Usciva soltanto per andare a scuola, sembrava che non le importasse più di nulla. Certo era cambiata, ma una cosa così non me l'aspettavo». Mariella Cirillo L'immagine drammatica di un esorcismo compiuto su una presunta indemoniata

Persone citate: Filomena Frarricciardi, Maligno, Mariella Cirillo

Luoghi citati: Napoli, Palma Campania