E' di nuovo rissa al Cremlino dopo il pasticcio sul rublo. Il premier accusa: il Presidente sapeva tutto Eltsin caccia un ministro, Khasbulatov lo riassume di Cesare Martinetti

E' di nuovo rissa al Cremlino dopo il pasticcio sul rublo. Il premier accusa: il Presidente sapeva tutto RUSSIA E' di nuovo rissa al Cremlino dopo il pasticcio sul rublo. Il premier accusa: il Presidente sapeva tutto Elfsin caccia un ministro, Khasbulafov lo riassume / fedeli di Boris: il governo potrebbe dimettersi File davanti alle banche, caos agli sportelli mosca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Eltsin licenzia il ministro della Sicurezza Barannikov e Khasbulatov convoca il Soviet Supremo per rimetterlo al suo posto. Botta e risposta tra i due galli del pollaio msso, che sono tornati al grande duello di primavera sullo sfondo della guerra del cambio del vecchio rublo, che a tre giorni dalla decisione della Banca Centrale resta un giallo politico. Il Presidente, dopo aver firmato l'«ukaze» che ha svelenito il terremoto monetario, tace. I suoi uomini appaiono disorientati e forse, come dice la girandola di voci moscovite, intenti a ricollocarsi dal momento che - è chiaro - si sta andando ad una resa dei conti finale. I tempi stringono, bisogna schierarsi, i compromessi sembrano sempre più difficili. Il governo, guidato da quell'uomo di vecchio apparato che è Cernomyrdin, l'unico ad essersi schierato con la Banca Centrale, è chiaramente diviso in due. Vinceranno i giovani o i vecchi? Eltsin chi sceglierà? Intanto ieri mattina le banche, dove si affollavano i moscoviti per cambiare i loro vecchi rubli, non avevano ancora ricevuto le disposizioni per attuare il decreto di Eltsin che ha alzato a centomila (da 35 mila) la cifra che si poteva immediatamente cambiare. E mentre l'incertezza regnava sovrana, è cominciata una giornata di battaglia navale a distanza tra due mondi, Cremlino e Soviet Supremo, sempre più impenetrabili. Al mattino Khasbulatov e i suoi uomini sono alla Conferen¬ za economica panrussa. C'è il vicepresidente Rutskoi (all'opposizione di Eltsin) che spara a zero: «I democratici hanno distrutto l'economia del Paese». Cernomyrdin si barcamena: «La decisione della Banca Centrale era giusta, ma ha fatto bene il Presidente a firmare il decreto che la correggeva». Sapeva Eltsin della manovra? «Tutti erano stati informati», dice il premier. C'è il presidente della Banca Centrale, bersaglio dei riformatori, Viktor Gherashenko, vecchio sughero d'apparato: «La di¬ rezione del Paese e il governo sapevano del cambio del rublo. Il decreto del Presidente è inutile perché secondo i nostri calcoli i cittadini disponevano in media di 12-15 mila vecchi rubli a testa». Nessuno gli fa notare che la gente in coda alla Banca di Risparmio di tutto il Paese ne aveva ben di più. Ma Gherashenko ha avvertito Eltsin? Alla domanda lui non risponde mai di sì, dice soltanto che tutti erano stati informati. Poi con la «France Presse» ammette che il tetto dei 35 mila rubli convertibili «non era stata coordinata con la direzione suprema del Paese». Khasbulatov se la prende con tutti, innanzittuto con il ministro delle Finanze (Fiodorov, democratico, giovane riformista, quello che ha saputo del rublo mentre stava in vacanza a Boston) che «è pronto a spingere il Paese al fallimento per seguire le direttive del Fondo monetario». E conclude: «La manovra sul rublo è illegale e va cancellata». Shakrai, vicepremier del governo e fedelissimo di Eltsin, va al «press center» degli americani per dire che lui l'ha saputo solo tre ore prima che venisse fatto. Arriva la notizia che Eltsin ha licenziato il ministro Barannikov. Lo accusa del pasticcio in Tagikistan e di aver fatto viaggiare i suoi parenti sugli aerei di Stato. Khasbulatov, che ha spesso attaccato Barannikov, subito prende le sue difese. Shakrai annuncia che ci potrebbero anche essere le dimissioni del governo. La situazione è confusa. E Eltsin continua a tacere. Cesare Martinetti Rutskoi «I democratici hanno distrutto l'economia del Paese» Il presidente russo Eltsin e quello del Soviet Khasbulatov

Luoghi citati: Boston, Russia, Tagikistan