Ustica, un avviso di garanzia per Curzi

Il cdr del telegiornale «E' un grave atto di intimidazione» I magistrati di Perugia l'accusano di pubblicazione arbitraria di atti del processo penale Ustica, un avviso di garanzia per Curii II direttore del Tg3: «Abbiamo rotto un muro di depistaggi» ROMA. Un avviso di garanzia è stato notificato al direttore del Tg3, Alessandro Curzi, per il reato di pubblicazione arbitraria di atti di procedimento penale relativi alle indagini sul disastro aereo di Ustica. E' stato lo stesso Curzi a dare la notizia, precisando che il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Perugia e riguarda la diffusione del contenuto delle conversazioni telefoniche tra i militari addetti al Centro-Radar di Poggio Ballone. «Anche questo avviso di garanzia è un'esclusiva del Tg3» ha scherzato Alessandro Curzi che poi ha aggiunto: «Sono pronto a rispondere su tutto bisogna fare chiarezza. Secondo me le notizie che abbiamo dato noi le hanno date anche gli altri organi di stampa. Questa pubblicazione ha rotto un muro di silenzi e depistaggi che durava da anni». Molto dura la reazione del comitato di redazione del Tg3 se¬ condo cui l'avviso di garanzia al direttore del giornale «rappresenta una grave intimidazione e la volontà di far calare il silenzio su una delle più gravi vicende della nostra Repubblica». Secondo il cdr il «dovere dei giornalisti è quello di offrire all'opinione pubblica le ancora, purtroppo, scarse verità che sul giallo di Ustica sono venute alla luce. Chi tenta di imbrigliare questo lavoro rischia di rendere un servizio a chi in questi anni ha lavorato per un obiettivo esattamente opposto». Anche la Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) ha diffuso una nota nella quale rileva che la vicenda «rappresenta un elemento di forte negatività rispetto al tentativo di riportare nella trasparenza il giallo eterno di Ustica». Il sindacato dei giornalisti della Rai ha espresso «sconcerto» ed ha ricordato, all'opinione pubblica, «che le poche verità finora acquisite su questa e su altre stragi italiane sono potute emergere solo grazie ad un coraggioso diritto di cronaca». Il sindacato dei giornalisti riproporrà al presidente Demattè e al direttore generale Locatelli la richiesta di «abolizione di tutti i "pentaloghi" e le circolari aziendali ispirati ad un'idea omissiva e reticente dell'informazione e del servizio pubblico». Critiche al provvedimento dei giudici di Perugia arrivano anche da alcuni esponenti del mondo politico. Secondo Lucio Libertini, presidente dei senatori di Rifondazione Comunista: «E' ancora un passo avanti della censura. E' una riprova che è in atto un tentativo di stringere le fila della censura e di bloccare ogni capacità della Rai di essere trasparente strumento di informazione». Negativo anche il giudizio di Maurizio Gasparri, deputato msi: «Solo togliendo ogni velo sulla vicenda di Ustica riusciremo a comprendere a pieno perché si è verificata una simile tragedia». Per Vincenzo Vita (pds) «è utile ricordare che, senza il lavoro e l'impegno puntuali di diversi organi di informazione, tra i quali il Tg3, oggi non sapremmo quasi nulla della natura di quel disastro aereo», [r. int.l Il cdr del telegiornale «E' un grave atto di intimidazione» A fianco Vincenzo Vita (pds) In alto Alessandro Curzi direttore del Tg3

Luoghi citati: Perugia, Roma, Ustica