Accordo con il governo I Tir riprendono la strada di F. Amabile
La pena di morte «Bonus» fiscale di 200 miliardi. Legge anti-fermo Accordo con il governo I Tir riprendono lo strado ROMA. Il braccio di ferro è finito, i Tir possono ripartire. L'accordo raggiunto ieri tra governo, associazioni degli autotrasportatori e sindacati dei lavoratori prevede un bonus fiscale da 200 miliardi per compensare l'aumento del prezzo del gasolio e tariffe più alte del 3,5% quest'anno e del 2,5% nel 1994. Viene dunque sospeso il fermo di quindici giorni iniziato domenica. L'ultimo di questo tipo, ha avvertito il governo. «La minaccia di questi giorni ha spiegato il ministro dei Trasporti Raffaele Costa - non deve ripetersi. L'Italia non dovrà mai più subire un rischio di paralisi». Il governo infatti preparerà entro tre mesi un disegno di legge che fisserà limiti «invalicabili» per ogni blocco dei Tir. «Nel documento che metteremo a punto - ha aggiunto Costa - il fermo non potrà durare più di 4 o 5 giorni esclusi domeniche e giorni festivi». Da oggi si torna alla normalità, dunque, e stando alle assicurazioni del governo, il costo dell'accordo non si tramuterà in nuove tasse. -«La compatibilità economica del bonus - ha chiarito Costa - è stata assicurata dal ministero del Tesoro e non vi saranno nuove imposte per far fronte alla maggiore spesa». Ma i «padroncini» non sono del tutto soddisfatti dei risultati raggiunti. «Abbiamo soltanto sospeso il blocco, ma ne riparleremo nella prima decade di settembre, quando ci sarà un nuovo confronto con il governo e la Confindustria», ha minacciato il presidente dell'Unatras, Marco Arcinotti. L'incremento tariffario del 6 per cento complessivo è ritenuto «inadeguato per l'aumento dei costi di gestione subiti dagli autotrasportatori». F. Amabile, E. Bacarani eP. Sapegno A PAGINA 11
Persone citate: E. Bacarani, Raffaele Costa, Sapegno
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