Neanche morti siamo tutti uguali di Oreste Del Buono

Quel cane disperato a San Lorenzo e le «taglie» del Bel Paese RISPONDE 0.d.B. Neanche morti siamo tutti uguali Carissimo OdB, in tutta la terribile storia delle morti, diverse e simili, di Cagliari e di Gardini, mi ha colpito un particolare: il fatto che, a Milano come a Ravenna, i due suicidi abbiano avuto funerali religiosi, in chiesa e con il rito cattolico, lo sarò magari rimasta indietro, forse mi sono distratta e nel frattempo la Chiesa cattolica ha cambiato le regole, si è modernizzata, ma il suicidio non era considerato dalla nostra religione il peccato più grave e imperdonabile contro la vita? Un abuso, una rivolta contro Dio che è l'unico a dare e a togliere la vita? Maria Pia Valentini, Prato GENTILI! signora Valentini, il particolare ha colpito anche me. Ma la sua lettera non si ferma qui e lei ha diritto clic trascriva tutta la sua protesta: «Ai suicidi non venivano per questo negate la cerimonia funebre religiosa e la sepoltura in terni benedetta? Inoltre, Cagliari ha lasciato disposizioni di venir cremato e conseguentemente il suo cadavere è stato ridotto in ceneri nella cremazione: la Chiesa non era severamente contraria alla cremazione pure giudicata un arbitrio compiuto su un corpo clic non appartiene al vivo né al morto, ma a Dio? Sono scandalizzata al sospetto che a questi suicidi, ricchi perché ladri, sia stato riservato perfino in morte un ennesimo privilegio, un trattamento di favore che ad altri poveri suicidi è stato negato. Ma sarei scandalizzata an- Neanchsiatutti u e morti mo guali che da una possibile modernizzazione di regole che non riguardano gli usi sociali, ma i principi-base della religione cattolica...». Gentile signora Valentini, mi sa che lei è rimasta anche più indietro di me nei riguardi della Chiesa cattolica che sprinta verso il 2001. Io, almeno, mi ero accorto che ormai la cremazione era diventata di uso corrente (e me ne ero accorto con malinconia perché a me, credente, fu proibito di realizzare il desiderio di mio padre di essere cremato), ma le solenni onoranze ai suicidi illustri mi hanno particolarmente colpito perché non si è minimamente tenuto conto della possibilità del verificarsi del sospetto a cui allude lei. Ovvero che, anche nella morte, si faccia un'oltraggiosa differenza tra abbienti e non abbienti. E che addirittura monsignor Ersilio Tonini, il più diseducativo tra i preti imperversanti a mezzo televisione e stampa, abbia propagandato questa scelta. Non è che io sia contrario all'accoglimento dei suicidi in chiesa (ho sempre vissuto la loro esclusione come una mancanza di pietà), ma all'erogazione di pietà secondo censo sì. Per fortuna, il Papa ha parlato dei suicidi oscuri. Oreste del Buono Neanche morti siamo tutti uguali

Persone citate: Ersilio Tonini, Gardini, Gentile Signora Valentini, Valentini

Luoghi citati: Cagliari, Milano, Prato, Ravenna