E' battaglia sulle strade Blocchi e lanci di pietre di Pier Paolo Luciano
E' battaglia sulle strade Blocchi e lanci di pietre E' battaglia sulle strade Blocchi e lanci di pietre il; SFIDA TRA PADRONCBNS CAMIONISTI contro camionisti. I buoni propositi della vigilia sono svaniti all'alba di ieri quando le prime squadre di scioperanti sono entrate in azione. Due autocarri gravemente danneggiati ad Asti, un «Tir» con le gomme a terra e il parabrezza sfondato a Napoli. E ancora: lanci di sassi sui veicoli che transitavano in Abruzzo lungo l'autostrada «A14», un tentativo di picchettaggio davanti al deposito di una società di autotrasporti di Colleferro, vicino a Roma, rientrato soltanto per l'intervento della polizia. E poi un blocco di due ore al casello autostradale di Orte: soltanto l'arrivo degli agenti ha convinto gli scioperanti a desistere. Una giornata di grande lavoro, per la polizia: alle 13 di ieri le pattuglie avevano assicurato a Roma più di cento scorte, consentendo alle autocisterne delle società petrolifere di trasportare oltre un milione di litri di benzina. Anche i carabinieri hanno avuto parecchio da fare: a Livorno sono dovuti intervenire anche con l'elicottero per sedare uno scontro davanti alla raffineria Agip di località Stagno. Un gruppo di scioperanti più che mai de- ciso a impedire l'uscita dei mezzi aveva cosparso sul piazzale dello stabilimento una marea di chiodi: ci sono stati attimi di tensione, è volato anche qualche schiaffo, ma poi l'intervento dei militari ha ripristinato l'ordine. «Oggi sarà anche peggio - annuncia Bruno Finetti, astigiano, consigliere nazionale della Fai -: ieri molti autotrasportatori hanno preferito non rischiare, attendere l'esito dell'incontro a palazzo Chigi. Ma non possono aspettarein eterno, oggi si muoveranno. E la tensione di sicuro salirà. Io li conosco bene quelli dell'Unatras: promettono di lasciar circolare chi lo vuole, ma poi si danno da fare perchè nessuno violi il fermo». Bruno Finetti è in viaggio verso Parigi. E' uno dei tanti «padroncini» che conta l'Italia dei trasporti. Ma non si riconosce per intero nelle richieste dell'Unatras: «Piuttosto del bonus fiscale era meglio chiedere la riduzione del prezzo del gasolio alla pompa. E poi battersi per ottenere sconti sui pedaggi autostradali: siamo i più tartassati. In Francia i camio¬ nisti hanno uno sconto del 30 per cento, in Spagna del 18. Tedeschi e olandesi neppure pagano il transito. E ancora: più dei soldi per la ristrutturazione delle aziende, sarebbe stato meglio per i padroncini poter contare sui mutui dell'Artigiancassa. Ma chi dice di rappresentarci ignora queste richieste, punta a difendere altri interessi». Viaggia verso Parigi, Finetti, ma ogni duecento chilometri fa una tappa. Telefona in mezza Italia per avere notizie, aggiornarsi: a lui fanno riferimento 300 «padroncini» del Piemonte. «Ieri sera, prima di partire per la Francia, sono stato a Ventimiglia: e quanto ho visto non prometteva nulla di buono. Tra gli scioperanti c'era già chi si preparava a raggiungere i cavalcavia che separano la dogana dal confine, per 'accogliere' chi non intedeva rispettare il blocco. L'unico deterrente è la polizia. Soltanto l'intervento delle pattuglie può dissuadere le 'teste più calde' da gesti irresponsabili. Altrimenti nelle prossime ore le strade si trasformeranno in un campo di battaglia». Pier Paolo Luciano Un tir all'uscita da un deposito romano preceduto da un'auto della polizia
Persone citate: Bruno Finetti, Finetti
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