Eltsin sventa il «golpe del rublo» Giallo a Mosca sul cambio di moneta

£ÈS2-5-«È Giallo a Mosca sul cambio di moneta Il Cremlino corregge il decreto della Banca: eravamo all'oscuro, è una mossa per screditarci Giallo a Mosca sul cambio di moneta MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Zil nera di Eltsin ha solcato di prima mattina l'aria fredda del Kutuzovskij prospekt per andare incontro a quella che appare oggi la più avvelenata trappola politica in cui si sia trovato il Presidente della Russia negli ultimi mesi di caotica lotta di potere intorno al Cremlino. Di primo pomeriggio la Tass ha battuto urgente la notizia che Eltsin con un decreto ha in gran parte modificato la decisione con cui la Banca centrale russa aveva dichiarato sabato fuori corso da oggi i rubli stampati prima del 1993. Eltsin ha alzato a 100 mila (era 35 mila) il limite di cambio fissato per ciascun cittadino russo e allungato i tempi dell'operazione dal 7 agosto a fine mese. Inoltre le banconote del 1992 potranno essere cambiate senza alcun limite di tempo. Basterà a placare l'animo dei russi e a sedare i malumori delle ex repubbliche sovietiche in gran parte delle quali il rublo resta l'unica moneta circolante? Forse. Ma quel che è certo è che nella notte tra venerdì e sabato, quando Eltsin ha deciso di interrompere le sue vacanze nella regione di Novgorod, a Mosca si è consumato un giallo politico. Izvestija (quotidiano ultrademocratico e quindi molto vicino a Eltsin) ha scritto ieri che il Presidente non era nemmeno stato avvertito della decisione della Banca centrale e parla apertamente di un «tentato colpo di Stato». E così dice pure Yuri Cernicenko, presidente del partito dei contadini, anch'egli democratico: «L'azione della Banca centrale rientra in un tentativo di golpe». A quanto pare la Banca non ha avvertito nemmeno l'ala più riformatrice del governo, come si è capito ieri a mezzogiorno quando la radio.russa ha tra smesso una dichiarazione rila sciata a Boston (dov'era in vacanza) dal ministro delle Finan ze Boris Fiodorov, in cui si definiva il ritiro del vecchio rublo «una provocazione destinata a rovesciare il prestigio dello Sta to, del Presidente, del governo. Una volta di più - ha aggiunto il ministro delle Finanze - ci ren diamo ridicoli agli occhi del mondo: per regolare problemi economici in un contesto di eco nomia di mercato, utilizziamo misure bolsceviche da socialismo staliniano». Fiodorov, gio vane economista della pattuglia di riformatori, ha interrotto anche lui le vacanze. Adesso i democratici (Yaku nin e Ponomariov) chiedono al Presidente di destituire il presi dente della Banca Gherashenko e il capo del governo Cernom yrdin, l'unico che sabato abbia rilasciato una dichiarazione di consenso alla Banca. Venerdì, gli stessi democratici avevano lanciato l'allarme del golpe in arrivo (poi seguito dall'appello a Eltsin perché tornasse). Le Izve stija, sempre venerdì, hanno pubblicato un editoriale nel quale si sosteneva grosso modo che se il Presidente fosse rimasto ancora in vacanza rischiava di trovare un Paese diverso da quello che aveva lasciato, come era accaduto a Gorbaciov solo due anni fa. Il parziale fallimento dell'assemblea costituente riunita dal Presidente a giugno e sciolta a luglio senza che ne sia uscito un progetto definitivo e concordato di nuova Costituzione sta di nuovo accelerando la lotta politica. Nella squadra di Eltsin (attaccata anche dai giudici con le inchieste penali sulla corruzione) sono visibili gli sbandamenti, gli analisti della Fondazione Gorbaciov prevedono un'imminente scissione nel suo entourage. Il capo del governo Cernomyrdin, per esempio, negli ultimi tempi è andato come mai d'accordo con il Soviet supremo, anche se proprio lui, ora, sembra essere quello che rischia di più. Un uomo molto vicino a Eltsin come Serghei Shakrai, anch'egli all'oscuro della decisione della Banca e rientrato ieri di corsa a Mosca, ha dichiarato che il pasticcio monetario avrà conse¬ guenze politiche: «O è stato un errore, o è stato fatto apposta». Ieri, dopo due giorni di silenzio, secondo i consueti tempi russi, sulla decisione della banca centrale si è scatenato un diluvio di dichiarazioni. Il procuratore generale Stepankov ha definito la decisioro illegittima: «E' contro la proprietà privata, difesa dalla legge». Durissimo il vicepresidente Rutzkoi, da tempo, passato all'opposizione del Cremlino: «Ancora una volta hanno dimostrato disprezzo per i cittadini comuni». Il presideente del Soviet supremo Ruslan Khasbulatov, grande nemico di Eltsin e vero capo dell'opposizione, ha diffuso il suo bellicoso proclama: «Non ne sapevamo niente; la decisione è contro i diritti dell'uomo; il Soviet supremo chiede che la decisione venga immediatamente revocata; se non accadrà, il Parlamento si riunirà e destituirà i colpevoli». In conclusione? Ha detto Khasbulatov: «Cittadini russi, conservate la calma, ci pensiamo noi». Eltsin è servito. [c. m.] 4 À £ÈS2-5-«È Tutti si liberano dei vecchi rubli Accanto: Eltsin IFOTO REUTER]

Luoghi citati: Boston, Mosca, Russia