Sentenza del Tar: liceo di Mestre non aveva mai pagato i danni morali all'allievo Bocciatura ingiusta, scuola pignorata

Senten2a del Tar: liceo di Mestre non aveva mai pagato i danni morali all'allievo Senten2a del Tar: liceo di Mestre non aveva mai pagato i danni morali all'allievo Bocciatura ingiusta, scuola pignorata Sequestrati computer per risarcire studente VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anni fa, la bocciatura uno se la sarebbe messa via. Avrebbe ripetuto l'anno, come schiacciato da un destino inesorabile, da un giudizio inappellabile. Non oggi. Uno studente di Mestre non solo s'è visto concedere - qualche mese più tardi - la promozione mancata a luglio, ma addirittura ha ottenuto un risarcimento dal suo istituto, per decreto del tribunale amministrativo. Detto e fatto: l'altra mattina, l'ufficiale giudiziario Roberto De Gregorio si è presentato al liceo scientifico Giordano Bruno e, sotto gli occhi increduli delle segretarie intente a digitare i risultati della maturità, ha sequestrato due personal computer: il prezzo del risarcimento morale per quel giudizio negativo di un anno prima. Riccardo Polesel, studente di quel liceo, si era presentato agli esami con un curriculum a quanto pare di tutto rispetto: una buona media, il favore di tutti i suoi insegnanti. E anche le due prove scritte erano andate bene. Insomma, chi ben comincia è a metà dell'opera. Invece, l'opera si era sgretolata agli orali: i temibili docenti della seconda commissione lo avevano sottoposto a una sequela di domande, più carogne e nozionistiche dei quiz di Mike Bongiorno. E il povero candidato aveva vacillato, come un Inardi solo nella cabina con le cuffie - e il vuoto - in testa. La classica scena muta, riferiscono le cronache familiari. Dunque, giudizio inesorabile: non maturo. Ma è possibile da una specie di gioco a quiz ricavare la maturità di un ragazzo di 18 anni, che ha studiato per 5, e prima ancora per altri 8? I genitori di Riccardo, Franco e Marina, non sono di questo avviso. E si rivolgono a un avvocato: altroché giudizio inappellabile! Il legale, Maurizio Salvalaio, presenta ricorso al Tar. Il Tar esamina tutti i documenti a disposizione e alla fine decide: la prova va ripetuta. Con sentenza dell'11 dicembre, Riccardo viene riam¬ messo agli esami orali: come se l'Inardi sconfitto fosse tornato in cabina, ma questa volta senza Mike Bongiorno a fare le domandine. Il 19 marzo, data fissata per la prova d'appello, la scena muta viene cancellata da un figurone. Riccardo è promosso, è maturo. Gioia e tripudio in famiglia, sia pure a scoppio ritardato. Uno, a quel punto, dimentica tutto il male e corre verso un glorioso avvenire universitario. Non i Polesel. Loro vogliono piena soddisfazione, il riconoscimento del danno subito dallo Stato. Il tribunale amministrativo prende dunque atto che c'è stato - per così dire - un errore morale e materiale da parte della terribile seconda commissione, e condanna il ministero della Pubblica Istruzione a un risarcimento in solido, pari a due milioni, il corrispondente delle «spese e competenze di giudizio»: e cioè la parcella dell'avvocato, trionfatore di questa causa. Il 4 maggio dà seguito alla propria sentenza, notificando al ministero un atto di precetto, con l'invito a saldare il conto entro dieci giorni. Ma i ministeri, si sa, in questi casi sono elefanti burocratici: nessuno risponde, forse quell'atto gira di stanza in stanza in cerca di un funzionario competente per queste pratiche. Scadono i termini e il Tar pas¬ sa alle vie di fatto: pignoramento dei beni mobili in possesso del debitore, cioè il ministero. Ma a rimetterci è un ramo periferico come il liceo scientifico Giordano Bruno: l'istituto, cioè, che paradossalmente aveva presentato il candidato Polesel Riccardo come idoneo a ottenere la maturità. Insomma, viene punito non chi ha commesso l'errore, bensì chi aveva svolto, stando almeno al Tar, il suo compito nel modo più equo. E adesso al liceo chissà quanto ci vorrà per riavere i due computer, quale trafila burocratica toccherà fare davanti al ministero. Mario Lollo Una bocciatura è costata cara a un liceo di Mestre

Luoghi citati: Mestre, Venezia