«M'innamoravo ogni tre settimane» di Alain Elkann

10. Storie di amanti e passione politica nelle «confessioni» della senatrice socialista «M'innamoravo ogni tre settimane» Con Bettino Craxi rapporti di amicizia e di lavoro al partito Le notti romane degli Anni 70, tra via Margutta e il club 84 MARGHERITA BONIVER Margherita Boniver è nel suo ufficio di senatore del grappo socialista. Fuma in continuazione sottili si- '? garette Capri. Unica pausa per | bere due caffè. E' arrabbiata? «Sì, molto. Non si potrà più fare politica in Italia. C'è una criminalizzazione quotidiana, persuasiva, che ha trasmesso all'Italia un messaggio semplicissimo: "Questo Paese è stato governato per quarant'anni da delinquenti".». Cosa farà se non verrà rieletta? «Cercherò di avere un incarico internazionale. Non ho intenzioni di rinnegare le mie amicizie». Si è sentita tradita? «No, mi dispiace moltissimo per i guai giudiziari di molti colleghi». Frequenta ancora Craxi? «Sì, lui è un amico di famiglia. Ci conoscemmo nel 1967 a Milano, al Club Turati». Dicono che siete stati amanti. «Macché, amici di famiglia. Trascorrevamo le vacanze insieme con i figli piccoli. Io ho una figlia, Caterina». Dicono che lei si sia divertita molto, abbia avuto molte storie d'amore. «Sì, mi sono divertita moltissimo fino a quando nel 1968 cominciai ad occuparmi di politica». Sfugge le domande personali. Si innamora sovente? «Non più come una volta. Fino a 25 anni mi innamoravo ogni tre settimane, poi ho avuto storie lunghissime. Non mi sono mai piaciuti gli uomini ricchi e potenti. Mi piacciono intelligenti, spiritosi e buoni amatori. Sono stata sposata per tredici anni con l'editore Massimo Pini, lo lasciai per un poeta. Adesso con il mio attuale compagno sto scrivendo un libro; un decalogo della convivenza ad una certa età». L'età la preoccupa? «Invecchiare è una grande ingiustizia, preferirei avere quarant'anni». Dov'è nata Margherita Boni- ver? «A Roma nel 1938, figlia di diplomatici. Abbiamo trascorso la guerra in Romania, poi sono vissuta a lungo a Washington e a Londra». Quando tornò a vivere in Italia? «I miei genitori volevano che mi sposassi con un ragazzo di loro gradimento. Io ero una ribelle, mi innamorai della persona secondo loro sbagliata e così, come si diceva allora, fui mandata in Italia a dimenticare. Lavoravo con Alessandra Torlonia nella famosa sartoria delle sorelle Fontana e infatti dimenticai quasi subito. Nei primi Anni 60 Roma era molto divertente. Io ero molto amica di Alberto Arbasino e di Mario Missiroli. Poi mi trasferii a Roma definitivamente. Lavoravo in una galleria d'arte in via Margutta; la sera ci si vedeva a casa di Achille Mauri in via del Babuino. C'erano Francesco e Giancarla Rosi, i Corbucci, Vittorio Caprioli, Franca Valeri, Bolognini, poi si andava al cinema, dopo il cinema da Doney in via Veneto. Lì si incontravano Flaiano, De Feo, Scalfari... Poi il gruppo dei più giovani, di cui facevo parte anch'io, si trasferiva all'84, un night-club dove cantava anche Peppino Di Capri. Si facevano sempre le 4, le 5 del mattino. Nel '65 mi sposai a Milano che da allora diventò la mia città». Come iniziò la sua carriera politica? ((Aiutai Bettino Craxi per la campagna elettorale del '68; lui fu eletto deputato, io mi iscrissi al partito socialista. Nel '68 diventai attiva nei gruppi femministi». Quando entrò in Parlamento? «Nel 1980. Morì un senatore della Regione lombarda ed io, che non ero stata eletta per quattro voti, ne presi il posto. Quell'anno morì Pietro Nenni e presi il suo posto alla commissione Esteri del Senato». Che effetto le fece quel cambiamento di carriera? «Mi trovai benissimo ed ero contenta perché non nego di essere una donna molto ambiziosa. Nel 1983 fu uno choc quando rimasi alla segreteria socialista in via del Corso e Craxi si trasferì a Palazzo Chigi». Non si accorse mai di tangenti, di irregolarità? «Craxi con me non parlava di queste cose». Ha dei rimpianti? ((Avrei voluto avere altri figli». Cosa le piace ancora? «Mi piacerebbe avere più tempo per la mia vita privata». Che profumo si mette? «Isotis di Givenchy». Lascerà il partito socialista come Martelli o altri colleghi? ((Assolutamente no. Sostengo Ottaviano Del Turco come segretario del psi». Alain Elkann il IP ili Margherita Boniver e Bettino Craxi «Andavamo in vacanza insieme - spiega la senatrice con i nostri figli, ma tra noi ci fu sempre e soltanto amicizia»