« Liberate Aragozzini», «No resti in galera» di Gian Piero Moretti

« Sulla detenzione del patron di Sanremo scoppia una polemica nel mondo della canzone « Liberate Aragozzini», «No resti in galera» Gino Paoli: «Temo che si uccida». Teddy Reno: «Ingiusto scarcerarlo» SANREMO. Dai riflettori del Teatro Ariston allo squallore della galera: la parabola discendente di Adriano Aragozzini è giunta al suo epilogo. E' stato in carcere fino a venerdì, 15 giorni esatti. Poi il gip Nunziata gli ha concesso sei giorni di permesso straordinario per «ragioni umanitarie»: per andare ad assistere la moglie, gravemente ammalata. Mercoledì dovrà ritornare a Pontedecimo per scontare altri due mesi di carcere preventivo. Non uscirà prima di settembre. E, in quest'epoca di suicidi «eccellenti» dietro alle sbarre, c'è già chi si preoccupa per la sua vita. E chi spende parole di condanna nei suoi confronti, trasformandolo in capro espiatorio di tutte le nefandezze del mondo della canzone. Fred Bongusto, qualche giorno fa, aveva manifestato una certa preoccupazione per la sorte di Aragozzini: «Lo conosco bene, è stato mio manager per il Sudamerica. In carcere diventerà matto». Ma il vero grido d'allarme lo ha lanciato Gino Paoli. Il cantautore genovese per anni ha lavorato con Aragozzini - con una lettera inviata all'avvocato Alfredo Biondi, ha espresso tutta la sua preoccupazione per la sorte dell'amico: «Considerati gli ultimi avvenimenti relativi ai vari suicidi in carcere o per paura del carcere, che confermano la mia impressione che da qualche parte si stia esagerando, vorrei che tu considerassi l'eventualità che Adriano, nelle condizioni di notevole stress in cui è, la sua situazione personale e il contesto famigliare, possa compiere un atto di cui poi noi saremmo tutti responsabili per aver fatto o per non avere fatto quello che dovevamo fare». Paoli, polemico, azzarda l'ipotesi che il suo ex manager, possa venir «dimenticato» in prigione: «Tra pochi giorni l'Italia si fer¬ merà per le vacanze e non credo che la giustizia, nei suoi apparati andrà avanti, per cui probabilmente Adriano resterà in carcere, perlomeno, fino al "rientro dalle vacanze", senza nessuna ragione utile. Se avesse voluto inquinare, lo avrebbe potuto fa re durante i due anni che ha già passato sotto accusa e processato». Teddy Reno interviene nella polemica con toni colpevolisti «Se i giudici lo mandassero a casa - scrive - essi farebbero un atto di profonda ingiustizia verso tantissimi altri detenuti. La scarcerazione avrebbe il sapore di grazia». Poi invita Aragozzini a «vuotare il sacco subito e a raccontare ai magistrati non so lo la verità sul fatto specifico delle tangenti ma anche tutti i retroscena veri del Festival di Sanremo anche sotto il profilo della scelta dei partecipanti». Gian Piero Moretti Da sinistra Gino Paoli che difende Aragozzini e Teddy Reno che lo attacca

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