«E chi parla dei suicidi oscuri?» di Marco Tosatti
«E chi parla dei suicidi oscuri?» «E chi parla dei suicidi oscuri?» // Papa ricorda i morti che non fanno notizia CASTEL GANDOLFO. Giovanni Paolo II parla di suicidio, l'argomento più drammaticamente presente nell'Italia di questa settimana. Tocca il problema durante la preghiera dell'Angelus, uno dei momenti «classici» per le esternazioni pontificie legate all'attualità del mondo e del Paese di cui è Primate. Ma - ed è questa la sorpresa - Papa Wojtyla non fa alcun riferimento alle morti eccellenti dei giorni scorsi. Il suo discorso è molto più ampio; sembra quasi che abbia di proposito ignorato i suicidi che sono sulla bocca di tutti, sulle «prime pagine» delle tv e dei giornali, per parlare invece delle morti oscure di chi non è mai sotto la luce dei riflettori. «Da una parte mai come oggi la vita umana, grazie al progresso economico e scientifico, è stata oggetto di attenzioni e cure - ha detto Giovanni Paolo II parlando dal balcone nel cortile interno della Villa Pontificia di Castel Gandolfo - dall'altra purtroppo si registrano accanto al persistente scandalo della fame, che minaccia l'esistenza di milioni di esseri umani, fenomeni preoccupanti quali la dilagante criminalità, la piaga dell'alcol e della droga, la follia fratricida della guerra, che causano numerose vittime, specie fra i giovani». E' un discorso tutto imperniato sulla gioventù, quello pronunciato ieri dal Papa; anche in previsione dell'ormai vicina trasferta americana. A metà agosto, a Den¬ ver, Giovanni Paolo II presiederà la «Giornata mondiale della gioventù», un appuntamento biennale per le nuove leve cattoliche di tutto il mondo. «Su questo sfondo - ha proseguito - in cui il senso e il gusto della vita restano come offuscati, quasi non fanno più notizia persino i casi di suicido, non pochi dei quali avvengo¬ no tra i giovani, o addirittura tra adolescenti e bambini. Non sono, queste, espressioni inquietanti di un malessere profondo?». E ha aggiunto: «Quante persone consumano nel silenzio e nella solitudine interiore la tragedia di un crescente fastidio per la vita! Soprattutto nella società del benessere si può correre il rischio di vivere tra le spire di un'angoscia paralizzante, o in preda ad illusioni di paradisi artificiali, che molto spesso hanno sbocchi tragici». Non è dato di sapere se il discorso letto ieri mattina da Giovanni Paolo II fosse stato scritto prima delle morti di Gabriele Cagliari e Raul Gardini. Resta comunque il fatto che Papa Wojtyla, pur trattando l'argomento delicatissimo del suicidio, ha ignorato volutamente ogni riferimento a quelli compiuti dai due ex potenti nei giorni scorsi. Ha privilegiato, anzi, quelli oscuri, «che non fanno quasi più notizia»; quasi a voler sottolineare quanto siano importanti, forse più degli altri, ai suoi occhi i drammi sconosciuti. Marco Tosatti
Persone citate: Gabriele Cagliari, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Raul Gardini
Luoghi citati: Castel Gandolfo, Italia
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