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dolore satira Anche il finisce i dolore satira ROMA. Satira scatenata intorno ai «morti eccellenti» di Tangentopoli; la saga dello humour macabro che ispira «matite» e battute dei vignettisti celebri. E non solo. Come Panorama, che titola la copertina dedicata al suicidio Cagliari: «Morto che parla» (e fa il bis con l'edizione straordinaria su Raul Gardini, giocando a caratteri cubitali sul vocabolo Enimort). Ha cominciato Vauro, sul Manifesto di sabato: «Mio marito è entrato nel giro dei Vip», confida orgogliosa una donna. «Top manager?», domanda l'amica. «No, becchino!». Si è scatenato Forattini su Repubblica. «Il Morto di Venezia», scrive sabato, sotto la vignetta. Nel disegno, un teschio col garofano in bocca, mentre la barca Montedison s'inabissa. Ieri, ancora più caustico: Craxi e Andreotti con la pistola alla tempia ed il Giulio che dice: «Spara prima tu, che a me viene da ridere!». In testa alla hit parade dell'ironia pesante, resta il Cuore di Michele Serra. «E la barca tornò sola», titola l'ultimo numero del settimanale di «resistenza umana». E spiega, cinico, nel sottotitolo: «Raul Gardini eterno secondo: Cagliari lo beffa all'ultima boa. Scoperto per caso da un maggiordomo il nuovo buco della Montedison. Allarme ambientale: la chimica ne uccide più che a Bhopal». «Tutte le glorie finiscono in salma». Non la butta sul ridere, invece, lo stesso Serra, nell'editoriale per Cuore e sull'Unità di ieri, dove lamenta «i fischi contro un morto». Meglio continuare a sorridere ironizzando sulle sortite del legista Miglio: «Pieni poteri alle Camere... ardenti», gli fa dire Cuore. E il cattolico Avvenire parafrasa il Vangelo: «Quell'anno il diavolo seminò il Miglio, poiché la zizzania non era un'erba abbastanza cattiva». Il Professore è servito. [m. tor.] Michele Serra direttore di Cuore Sull'Unità di ieri ha criticato i fischi al funerale di Gabriele Cagliari