Pomodori a buon prezzo e prezzemolo d'oro

Pomodori a buon prezzo e prezzemolo d'oro SAPER SPENDERE Pomodori a buon prezzo e prezzemolo d'oro UNA telefonata a metà mattina, al rientro dal mercato. Voce di donna: «Sono stata a Porta Palazzo; ho comprato un chilo di pomodori, i "botalin" come si chiamano in piemontese, quelli lunghi a forma di pera; a me vanno bene anche in insalata e costano poco: mille lire il chilo. Ho preso anche un chilo di pesche a 1500. Poi ho visto il prezzemolo e ne ho chiesto qualche foglia. Dire che l'ambulante mi ha buttato un mazzetto sul peso è troppo: il mazzetto era piccolo piccolo; non sono riuscita a vedere dove si posava l'ago della bilancia tanto rapido è stato il gesto del venditore. E poi la sparata: 500 lire. Ma siamo matti? 500 lire per qualche foglia di prezzemolo? E' forse d'oro? Io credo di essere stata imbrogliata». E allora, visto che è stagione, parliamo di pomodori e prezzemolo e vediamo un po' i prezzi. Filippo Ascheri è un grossista del mercato ortofrutta all'ingrosso di Torino dotato di lunga esperienza e il pomodoro è la sua specializzazione. Sostiene: «E' un periodo in cui c'è abbondanza di prodotti e i prezzi sono bassi. Prendiamo ad esempio i pomodori San Marzano: quelli di Napoli al- l'ingrosso vanno tra le 500-600 lire e quelli di Piacenza tra le 700 e 800 lire il chilo. Più costosa è la qualità del tondo liscio, all'ingrosso da 1200 a 1500 in media il chilo e i buonissimi "grappoli" (1300-1500 quelli della Sicilia, 1500-1700 quelli del Veneto). Infine, il "re del pomodoro", il "cuore di bue"; come aspetto con tutta la superficie a coste non è il più bello, ma è certo il più saporito e anche il più caro: 2000 lire il chilo all'ingrosso quello della Liguria». Tutta merce che si trova nei mercati rionali come nei negozi, a prezzi anche molto diversi secondo i punti di vendita come sempre accade nel passaggio dall'ingrosso al dettaglio. Una curiosità: quei pomodori belli tondi, uniformi, non troppo grandi, sodi che si trovano nei supermercati, sono - secondo Filippo Ascheri - pomodori del Belgio. Spiega: «Un tempo erano gli olandesi, ora quelli belgi li hanno sconfitti. Piacciono ai supermercati soprattutto perché hanno una lunga conservazione e non diventano molli. Si comprano alle aste in Belgio, il prezzo medio ingrosso è sulle 1300 lire il chilo». Ma che succede con il prezzemolo? Filippo Ascheri non ha dubbi: «Costa all'ingrosso 1500-2000 lire il chilo in media e se ne acquista una cassetta. Ma bisogna tener conto che l'indomani più della metà è da buttare via, il prezzemolo non si conserva facilmente. Quindi, l'ambulante o il negoziante che ha sul banco il prezzemolo offre un servizio in più alla massaia e non ci specula certo. Molti lo danno gratis ai consumatori, altri lo fanno pagare. Ma mi sento di assolvere quell'ambulante: tenere sul banco il prezzemolo non è speculare, ma di solito perderci». Il problema vero di quest'an¬ no, secondo Ascheri, non sono i prezzi elevati. «Non fa caldo e alcuni prodotti tipicamente estivi sono crollati, come i meloni (che nei giorni scorsi erano anche a 300-400 lire il chilo all'ingrosso e ora sono risaliti a 500-800) e l'anguria (da 200 a 400 lire il chilo ingrosso). Tengono il prezzo invece le pesche, perché la produzione non è abbondante. Sono molto care le albicocche; la nostra produzione è alla fine e ci rivolgiamo al prodotto francese (circa 3000 lire il chilo all'ingrosso)». Ma Ascheri ha un rospo in gola che non trattiene: «Purtroppo i consumatori torinesi vivono al di sopra delle loro possibilità. Un esempio? Vogliono le fragole, che arrivano dall'Olanda o dal Belgio, e snobbano i meloni. Quel che costa poco ed è in piena stagione, quindi ha più sapore, non piace. E' come se non si sapesse più scegliere, non si guardano più le "offerte speciali", si comprano i peperoni a 5 e più mila lire il chilo: ma sono prodotto estero, per questo sono così cari. Non si potrebbe attendere la nostra produzione? Costerà meno e sarà sicuramente anche di miglior sapore». Simonetta

Persone citate: Ascheri, Filippo Ascheri