La pelliccia non va più in custodia di Emanuela Minucci

Un periodo nero per «l'indotto vacanze»: molti riducono i soggiorni fuori città e tutti mirano al risparmio Un periodo nero per «l'indotto vacanze»: molti riducono i soggiorni fuori città e tutti mirano al risparmio la pelliccia non va più in custodia In crisi anche gli antifurti e le pensioni per cani Specialisti dell'antifurto, custodi di pellicce, pensioni per cani: hanno il loro buon periodo quando la gente va in ferie. Quest'anno dicono di essere in gran parte costretti al riposo forzato. L'«indotto da vacanza» è in crisi perché meno torinesi vanno fuori città, i soggiorni al mare o in montagna sono più brevi e si cerca di risparmiare su tutto, essendoci meno soldi. A luglio il giro d'affari delle imprese legate alle ferie dei torinesi è diminuito dal 30 al 50 per cento. Nemmeno su agosto, il mese buono per tradizione, si azzarda qualche ipotesi positiva. «L'andamento poco incoraggiante si è intuito fin dai primi di giugno» dicono alla ditta di antifurti Break. Per i tecnici della sicurezza elettronica è un periodo nero. «La gente non è partita, oppure tira al risparmio» dicono alla Torino Automatismi. E' cambiato l'atteggiamento del cliente: prima si informa sui modelli a prezzi modici, poi chiede quanto costa l'installazione, quindi reclama lo sconto. «Una volta non si doveva faticare tanto: si piazzavano anche impianti da 10 milioni, oggi quando ne vendiamo uno da due stappiamo una botti¬ glia di champagne» dicono alla Blindalarm. Si lamentano in massa anche le ditte specializzate in custodia pellicce. «Il calo delle partenze ha inflitto un duro colpo alla nostra attività: già abbiamo perso circa il 40% dei clienti» dicono alla ditta Benetti. Il giro d'affari della ditta è in «caduta libera» da qualche anno: per la precisione dal 1990, quando cominciarono a spopolare le pellicce ecologiche (che si lavano in tintoria o addirittura in lavatrice). Nonostante i costi per mettere al sicuro la pelliccia non siano esagerati (20 mila lire per 6 mesi di deposito, più una percentuale del 10 per mille di assicurazione), la gente snobba il servizio. «Quando va bene i clienti lasciano in custodia soltanto il visone, per le altre pellicce meno pregiate sono disposti a rischiare» racconta Piera Bordone della società Achillea, da oltre 25 anni nel settore. Altre vittime eccellenti del mancato esodo: le pensioni per cani. I loro clienti a quattrozam • pe sono diminuiti del 50 per cento. Il calo, per fortuna, non si deve all'incremento della selvaggia abitudine di abbandonarli: «Semplicemente buona parte della nostra clientela quest'anno resta a Torino - dicono alla Casa del Cane di Moncalieri - o nel migliore dei casi accorcia le ferie da un mese a due settimane». D'accordo con la tesi della vacanza breve anche la pensione Lido Dog's: «Sono lontani i tempi in cui ci consegnavano il cane a giugno per ritirarlo a settembre: oggi la gente si accontenta di soggiorni lampo come il weekend». Tre giorni e poi Fido se ne torna a casa dai suoi padroni, forzati della città. Un segno di crisi di questo settore già si era avuto in maggio quando tre pensioni per cani a Moncalieri avevano chiuso per fallimento. Emanuela Minucci Un magazzino specializzato nella custodia delle pellicce: giro d'affari in forte calo

Persone citate: Benetti, Piera Bordone

Luoghi citati: Moncalieri, Torino