Il Senato approva il disegno di legge per il dicastero delle «Risorse agricole» Via libera al superministero

Il Senato approva il disegno di legge per il dicastero delle «Risorse agricole» Il Senato approva il disegno di legge per il dicastero delle «Risorse agricole» Vìa libera al superministero Alla Camera l'ultimo round con le Regioni ROMA. E' morto il ministero, viva il superministero. Dalle ceneri del dicastero dell'agricoltura, abolito dal referendum del 18 aprile, il Senato ha stabilito che dovrà nascere quello delle «risorse agricole, alimentari e forestali». A questo punto della partita la vittoria è ormai a portata di mano delle nutrite schiere di «ministerialisti» che ritengono indispensabile che un membro di governo si occupi in prima persona dei problemi agricoli. Ora la palla passa alla Camera, che dovrà dire la sua sulla decisione presa a Palazzo Madama. Intanto la scelta del Senato non ha certo reso felici i rappresentanti delle Regioni, che, quando il disegno di legge era ancora al vaglio della commissione agricoltura, avevano ribadito al presidente Spadolini la loro decisa opposizione all'ipotesi in esame «in palese contrasto con il voto referendario e con i principi costituzionali». E avevano detto di essere decisi ad una forte opposizione «perché si eviti di fare rinascere, con l'accorpamento di funzioni presso altri ministeri o con innovazioni meramente nominalistiche, i ministeri e le funzioni abrogati dal referendum». In conclusione le Regioni auspicano l'istituzione di un dipartimento per i problemi agricoli presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Ma come sarà questo nuovo ministero? In pratica una specie di «superministero» che estenderà le proprie competenze su tutta la filiera alimentare, compresa la pesca, ed eserciterà il controllo su molte delle produzioni industriali che utilizzano prodotti agricoli come materie prime. Al dicastero in gestazione saranno infatti attribuite funzioni inerenti a risorse agricole e forestali, materie agroalimentari e agroindustriali, interventi sul mercato agricolo, acquacoltura, pesca marittima, conservazione e sviluppo di zone rurali, agriturismo, materie veteri¬ narie, produzione zootecnica. Il provvedimento istituisce inoltre un comitato permanente per la veterinaria e la zootecnia e un altro per la trasformazione industriale dei prodotti agricoli. E' poi prevista la riforma del consiglio superiore dell'agricoltura e foreste, insieme con quella degli istituti di ricerca e sperimentazione agraria. Nella schiera dei soddisfatti c'è in prima fila il titolare dell'attuale ministero agricolo, Alfredo Diana: «Ha prevalso il buon senso - dice Diana - nella consapevolezza dell'importanza del ruolo che l'agricoltura svolge nel sistema economico del nostro Paese e del fatto che il settore agroalimentare necessita di una rappresentanza istituzionale autorevole e forte. Il voto del Senato costituisce un primo passo importante verso l'istituzione di quel nuovo organismo centrale, efficiente e moderno, in linea con le provocazioni dei tempi, che dovrà rappresentare le ragioni, le esigenza, i problemi, le attese e le speranze del mondo agricolo». A fianco di Diana ci sono le grandi organizzazioni del settore. Lobianco, presidente della Coldiretti, commenta: «Mi auguro che ora Regioni e ministero possano percorrere la strada di un'effettiva collaborazione, non nell'interesse di un settore corporativo, ma dell'intero Paese». Felice il neopresidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini. «Pienamente soddisfatto» il vice presidente della Confederazione italiana agricoltori, Massimo Bellotti, che ha sottolineato il «positivo lavoro svolto dalla commissione agricoltura del Senato». Approvazione incondizionata anche da Filippo Caria, presidente dell'Associazione italiana coltivatori, e dal presidente del Copagri, Sante Ricci, che però avverte: «La nascita del nuovo ministero è un risultato importante, ma è solo una tappa. Dobbiamo andare avanti e riformare gli altri strumenti della politica agricola». Ai plaudenti si aggiunge la federazione nazionale delle cooperative agricole ed agroalimentari della Confcooperative: «Con questo voto - ha commentato u presidente, Giovenale Gerbaudo - è stato compiuto un grande passo avanti che consentirà al settore di uscire da una situazione di provvisorietà ed incertezza». Il prossimo round è a Montecitorio. Vanni Cornerò Il ministro Diana

Persone citate: Alfredo Diana, Augusto Bocchini, Filippo Caria, Giovenale Gerbaudo, Lobianco, Massimo Bellotti, Sante Ricci, Spadolini, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Roma