Televisione di St. Mi.

Televisione Televisione Emma, Leonida e gli anni bui ROMA. Dal teatro al cinema, dal cinema alla tv. Se il travestitismo arriva tardi in televisione, a prevalere è il suo lato grottesco: dai lustrini di Renato Zero giù giù fino alla signora Coriandoli di Maurizio Ferrini, un personaggio nato un po' per caso («avrei potuto travestirmi da camionista, era la stessa cosa»), ma dal quale l'ex venditore di pedalò sembra non riuscire a staccarsi più; fino alle donne di Leo Gullotta, la pestifera signora Leonida o la Hillary «mezza calzetta», sempre pronta a prendere il marito a borsettate nella trasmissione più vista della stagione, «Saluti e baci». Anche nell'indossare abiti femminili in tv Renzo Arbore fu un precursore. Interpretò le mamme dei figli celebri (compresa la sua) in una serie di comparsate goliardiche. «La figura del travestito piace sinché è soft, cialtrone e carnevalesca, altrimenti diventa inquitetante», aveva detto. Lino Banfi, Nino D'Angelo, la suora di Giorgio Faletti in «Drive In». Con l'arrivo in Italia del film di Almodóvar «Tacchi a spillo», e con il successo di Emma Coriandoli come commentatrice di «Striscia la notizia» (cui s'affianca presto Gianni Fantoni nel ruolo di Gladys Coriandoli, la figlia), la televisione si riempie di uomini travestiti da donna. Ciò che in teatro è scontato, in cinema acquisito, diventa ultima moda in una tv a corto di idee. Persino Giuliano Ferrara nel '92 si presenta truccato da prostituta durante una puntata della sua «Istruttoria», per meglio entrare nel merito dell'argomento da dibattere: i viados. Travestiment-spazzatura. Non passa invece un'ermafrodita vera, come Eva Robin's: la sua trasmissione su Italia 1 è un insuccesso e viene sospesa. Più che l'ambiguità, piace la sfilata in maschera, quella che viene riproposta su Raiuno, con grande successo, dal gruppo del Bagaglino: l'anno scorso «Crème Caramei», quest'anno «Saluti e baci». E se è vero che la sfilata, la parata in costume, la mascherata collettiva sono il genere di divertimento preferito nei momenti bui della nostra storia, non ci resta che attenderci, per l'autunno, l'invasione dei travestimenti. Come ama ricordare spesso l'attore Paolo Poli, la clownerie è uno dei rimedi più antichi del mondo: «Lo consigliava già il cardinal Borromeo, quando infuriava la peste: su, facciamoci una bella processione». [st. mi.]

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