Bartali

G Bartali «Ero poliziotto in bicicletta» G INO Bartali il 25 luglio 1943 aveva 31 anni, era in una caserma della polizia stradale, stava in divisa, era armato, lo avevano convocato con gli altri suoi colleghi, qualcuno diceva che stavano accadendo cose importanti. «Non so più - confida il grande campione ciclista - che ora era quando ci fecero ascoltare un comunicato alla radio, diceva che Mussolini era stato sostituito da Badoglio. Non giurerei che fosse il primo comunicato, quello storico. Per alcuni di noi fu uno choc, ma per la maggioranza no: eravamo un bel po' di atleti che adempivano così il servizio militare, e avevamo imparato a spoliticizzarci. «Restammo consegnati in caserma un paio di giorni, pesanti per quelli di noi che erano di Firenze o dintorni e usavano regolarmente il permesso di andare a dormire a casa. Telefonai a mia moglie, era calmissima, mi disse che dalle sue parti non succedeva niente. E in caserma addirittura ci si annoiò, fino a quando ci lasciarono uscire, ordinandoci di stare pronti a ogni eventuale convocazione. Ricordo che tornai a casa in divisa, naturalmente in bicicletta. Era stato Starace ad accettare la mia domanda di lasciare la fanteria, dove ero telefonista e portaordini, naturalmente portaordini ciclista. «Il 25 luglio fu una giornata di caserma, un po' diversa dalle altre. Nessuno comunque venne sotto le finestre a manifestare, a dire qualcosa. Quel giorno in caserma c'era chi diceva che cambiava tutto, io avevo quasi pudore a dirgli che per me non cambiava nulla, ero distante da chi cadeva e da chi prendeva il suo posto». [g. p. o.l

Persone citate: Badoglio, Bartali, Mussolini, Starace

Luoghi citati: Firenze