25 luglio così dicemmo addio al duce

Cinquant'anni fa, domenica sera, la radio annunciò agli italiani che Mussolini era stato deposto Cinquant'anni fa, domenica sera, la radio annunciò agli italiani che Mussolini era stato deposto 25 luglio, così dicemmo addio al duce Ore di gioia, l'incubo della guerra sembrò svanire Iil ANNUNCIO venne dato alle 22,47 dalla raj dio, che quella sera - era domenica, come oggi - stava trasmettendo musica leggera i con l'orchestra Angelini. Il programma ven. LI ne interrotto e lo speaker lesse il comunicato con cui il re annunciava le «dimissioni del cavalier Benito Mussolini», l'incarico a Badoglio e quella infelice frase: «La guerra continua». Era il 25 luglio '43, cinquant'anni fa. Cadeva il fascismo. Alle 2,30 del mattino si era concluso il Gran Consiglio con l'approvazione dell'ordine del giorno proposto da Dino Grandi, che invitava il duce a rivolgersi al re «affinché voglia, per l'onore e la salvezza della patria, assumere con l'effettivo comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria, secondo l'articolo 5 dello Statuto, quelle supreme iniziative di decisione che le nostre istituzioni a lui attribuiscono». In parole povere, era la richie- sta di fare la pace. E la sconfessione, la deposizione del duce. Mussolini venne arrestato dopo l'udienza presso il sovrano, nel pomeriggio dello stesso giorno. E a sera l'Italia fu avvisata via radio che l'incubo era finito. Questa mattina Radiotre rievoca quella giornata drammatica, dalle 9 alle 12,40, con Le voci del 25 luglio, programma a cura di Giovanni De Luna, mentre Raiuno vi dedica la trasmissione delle 22,15 di Sergio Zavoli. La Stampa, che ha già proposto ai lettori il 4 luglio scorso i ricordi dei protagonisti, fra cui quello dell'ex regina d'Italia Maria José, ha chiesto ora ad alcuni testimoni «eccellenti», intellettuali, sportivi, artisti ed esuli antifascisti, il loro diario di quella serata fatidica. Quando nel giro di pochi minuti un intero popolo sperò che la tragedia della guerra fosse davvero finita. [r.c] Rigoni Stern: «Nei miei boschi con la voglia di gridare» Sopra, Mario Rigoni Stern in divisa da alpino

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