Morto Bouygues, il «Berlusconi francese»

Morto Bouygues, il «Berlusconi francese» FRANCIA Cuore del suo impero la tv «Tfl» e la società che ha prodotto i film di Bertolucci e Almodóvar Morto Bouygues, il «Berlusconi francese» Una carriera controversa dal mattone alla Palma d'Oro di Cannes PARIGI. L'industriale francese Francis Bouygues, 71 anni, uno dei leader mondiali nei lavori pubblici, azionista principale della rete televisiva francese «Tfl », è morto ieri in Bretagna. Con lui scompare un personaggio mitico dell'industria francese. Bouygues aveva iniziato la sua carriera costruendo villette, ma la sua ultima «creazione» è stata «Lezioni di piano», un film da lui prodotto, premiato al festival di Cannes con la Palma d'oro. Stroncato da un infarto, Bouygues venne definito il «Berlusconi francese», quando nel 1987 acquistò il 25 per cento della rete televisiva «Tfl», trasformandola in una potentissima rete commerciale, che ancora oggi ha oltre il 40 per cento di audience. Al limite della megalomania la sede della società, nei pressi di Parigi è una specie di Versailles tecnologica -, Bouygues ha sempre affascinato i francesi: tutti hanno sempre salutato l'eccezionale percorso di questo uomo venuto dal nulla, che è riuscito a costruire un vero e proprio impero. Per molti, tuttavia, ha rappresentato la Francia volgare. Quella delle palazzine di periferia, degli anonimi grattacieli o dei centri commerciali di Parigi, come quello delle Halles, che ha sostituito i bellissimi mercati generali ottocenteschi in ghisa. Ha simbolizzato anche la Francia della televisione commerciale, con i giochi a quiz in cui si vincono automobili, i serial americani e i cartoni animati giapponesi. In questi ultimi anni, Bouygues aveva fatto di tutto per modificare questa immagine. «Tfl » ha dato vita al miglior telegiornale francese, almeno per la completezza delle informazioni, i mezzi investiti e la tempestività delle notizie, anche se molti ne hanno messo in dubbio l'obiettività. C'è chi sostiene, infatti, che «Tfl» non manda in onda notizie critiche sul Marocco (dove la Bouygues ha molti interessi economici), né su Bernard Tapie, presidente dell'Olympique di Marsiglia e azionista di minoranza del network. Recentemente il presentatore del tg delle 20, Patrick Poivre d'Arvor, è stato citato a più riprese in uno scandalo che ha coinvolto un uomo politico e industriale di Lione, e la rete televisiva non ne ha quasi parlato. Nel 1990, dopo aver ceduto la presidenza del gruppo al figlio Martin (mentre la figlia, una delle dirigenti di «Tfl», si sposerà presto col regista Sergio Corbucci), Bouygues si era lanciato nel cinema creando la società di produzione «Ciby 2000». Contrariamente alle aspettative, non si mise a produrre film popolari, ma finan¬ ziò autori «intellettuali» come l'americano David Lynch o lo spagnolo Pedro Almodóvar, di cui ha prodotto «Tacchi a Spillo», un film che ha riscosso un enorme successo in tutta Europa. «Ciby 2000» è anche il produttore del prossimo film di Bernardo Bertolucci. Il gruppo Bouygues ha registrato nel '92 un fatturato di 77 miliardi di franchi, oltre 20 mila miliardi di lire, e utili per quasi 700 milioni di franchi. Il gruppo è presente in 80 Paesi con 84 mila dipendenti. Tra le opere più importanti realizzate dalla Bouygues ci sono l'.arca della Défense a Parigi, l'aeroporto di Roissy, la grande moschea Hassan II a Casablanca. Attualmente, il gruppo sta costruendo la «Grande Biblioteca» e la nuova metropolitana di Parigi, il raccordo anulare di Lione e il ponte sospeso sulla foce della Senna, in Normandia. [Ansa]