Processo Vizzari, una condanna in più

Processo Vinari, una condanna in più Requisitoria-bis del pm Perduca per il delitto del dicembre '89 Processo Vinari, una condanna in più Chiesti 7 anni per il fratello della vittima Al processo per l'assassinio di Matteo Vizzari, il pm Perduca ha svolto la requisitoria-bis «alla luce delle novità» emerse dalla dichiarazioni dei tre «collaboratori di giustizia» ascoltati in extremis. Al termine ha chiesto una condanna in più: 7 anni per Domenico Vizzari, fratello della vittima, accusato di concorso nel tentato omicidio di Alfredo Guarneri, uno dei sette accusati per il delitto di Matteo. Il 30 ottobre '89: ferimento di Guarneri. Due mesi dopo: l'agguato mortale ai due Vizzari, Domenico si salva per puro caso, ma dovrà subire 15 interventi chirurgici. Il pm accusa: «Sappiamo da un pentito che uno de¬ gli imputati attribuiva ai Vizzari la responsabilità del tentato omicidio di Guarneri: per ritorsione, la successiva esecuzione del 21 dicembre fu finalizzata all'eliminazione di entrambi i Vizzari, non solo di Matteo». Il pm ne ha dedotto un «doppio movente»: «Il primo mercenario, per i 13 milioni pagati da Rosangela Martino per mettere a posto il focoso corteggiatore Matteo; il secondo, la vendetta per le pistolettate a Guarneri». Conclusione: per il dottor Perduca meritano l'ergastolo Guarneri, Domenico Metastasio e Fernando Mamone, 16 anni di carcere la ragazza, il padre Salvatore e Raffaele Saraco, che mi¬ se in contatto i Martino con gli altri. Pene immutate, dunque, rispetto alla prima requisitoria. Con un'eccezione: 24 anni di condanna, anziché 21, per Mario Chiricosta, «che partecipò attivamente solo alla prima parte del programma di eliminazione di Matteo Vizzari». Si andò avanti per sei mesi fra minacce, sparatorie in strada, attentati, sino agli agguati. Guarneri e Matteo Vizzari erano stati compagni di lavoro: li divise solo Rosangela Martino? Il pm si è soffermato sullo scenario di odio furibondo maturato fra Vizzari (che coinvolse il fratello) e gli altri calabresi. Ed è l'unica certezza.