E' più difficile del previsto l'inserimento degli ex napoletani nel nuovo Parma Crippa e Zola due in fuorigioco

E' più difficile del previsto l'inserimento degli E' più difficile del previsto l'inserimento degli ex napoletani nel nuovo Parma Crippa e Zola, due fuorigioco // sardo: sarà dura mettersi al pari degli altri Il tornante: i compagni ci mettono alla prova I DURISSIMI ALLENAMENTI DI SCALA FOLGARIA ALL'ALTOPARLANTE, sul tetto degli spogliatoi, si diffondono nell'aria di questo altopiano finalmente soleggiato le note della colonna sonora di Rocky. Sul campo-laboratorio, Nevio Scala e il professor Carminati «preparano» la squadra dello scudetto con allenamenti massacranti quanto quelli del pugile interpretato da Sylvester Stallone. Non è mai stato così sotto pressione il Parma che, dopo la prima Coppa Italia e la prima Coppa delle Coppe, vuol tentare di chiudere con il primo scudetto il mini-ciclo che in tre anni l'ha portato dalla serie B ai trionfi di Wembley. Gli addetti ai lavori, fra i quali Osvaldo Bagnoli, hanno indicato nel team emiliano la formazione che dovrà fare meno sforzi per trovare i tanti e difficili equilibri che portano verso il tricolore in questa atipica stagione di avvicinamento al Mondiale. Gianfranco Zola e Massimo Crippa, gli unici due acquisti, sono considerati la ciliegina che mancava alla torta. Se Scala riesce a inserirli al posto di Osio e Cuoghi senza che la squadra ne risenta, e se i due ragazzi provenienti dal Napoli non falliranno, il gioco sarà fatto: il Parma avrà meno problemi di quanti non ne incontreranno Inter, Juve e Milan co- strette a risolvere non pochi problemi tecnici e tattici. Dall'altopiano scende però un .primo segnale di allarme. Zola e Crippa si sentono ancora in «fuorigioco» rispetto agli altri. Dice il fantasista: «Sarà dura mettersi al pari di giocatori ormai abituati da quattro stagioni a una preparazione così articolata. Mi sono accorto di essere tremendamente inferiore agli altri. Per me questo tipo di lavoro è una novità. Inoltre, devo ambientarmi. Vengo da un'esperienza indimenticabile: quattro anni al Napoli, tante soddisfazioni, amici, mare e sole. Qui mi sento in ritardo, sarà lungo il lavoro per recuperare nei confronti dei miei colleghi». Crippa, dal canto suo, ammette: «La preparazione mi sta ammazzando di fatica, dopo certi test non sento più le gambe. Ero abituato a un altro tipo di lavoro, sicuramente meno pesante. Ma dal punto di vista fisico farò in tempo a mettermi al pari degli altri. Io e Zola dividiamo le camere con Apolloni e Matrecano, i due stopper della squadra. Ci stanno marcando stretto, non vedono l'ora di vedere se siamo in grado di offrire alla squadra il salto di qualità che tutti aspettano. Non smentiremo i pronostici che ci danno tra i favoriti, anzi, e noi siamo venuti qui per vincere». Scala non dà peso alle difficoltà, comprensibili, che stan¬ no incontrando i due nuovi arrivati. Impegnato com'è a costruire la squadra senza Asprilla (è tornato in Colombia per le qualificazioni Mondiali e di lui si riparlerà a settembre), il tecnico ha già le idee chiare: «Da quanto ho potuto osservare, Zola ha qualità fisiche sorprendenti rispetto alla media, quindi è solo questione di tempo. E Crippa ha le motivazioni per sfondare. Può darsi che sia necessario concedere loro qualche attenuante iniziale, ma si tratta di due nazionali che sapranno far pendere la bilancia dalla parte che vogliamo noi». Il professor Carminati è entusiasta dei due ex napoletani: «Si sono presentati al ritiro senza un filo di grasso addosso. Sono due grandi atleti, è nostro compito farne crescere la resa. Certamente manca a loro la costanza del lavoro, quella che ha permesso in questi quattro anni al Parma di trovare, a ogni stagione, nuovi margini di miglioramento». Se Zola e Crippa reggeranno lo sforzo, il Parma diventerà una macchina quasi perfetta. Ma solo i primi test veri, magari quello con l'Inter del 6 agosto al Tardini, chiariranno la questione tecnica, quella che più conta: vale a dire se i due sapranno offrire più di quanto non hanno dato Osio e Cuoghi. Franco Badolato Gianfranco Zola (a lato) alle prese con due palloni da basket: sembra quasi voler cambiare sport viste le fatiche cui lo sottopone Nevio Scala; sotto, Massimo Crippa, tanta voglia di sfondare anche a Parma gi Gianfranco Zola (a lato) alle prese con due palloni da basket: sembra quasi voler cambiare sport viste le fatiche cui lo sottopone Nevio Scala; sotto, Massimo Crippa, tanta voglia di sfondare anche a Parma

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