l Tir fermi, l'Italia in ginocchio

14 Da domani sera sciopero degli autotrasportatori, ma martedì si torna a trattare llìrfermi,l'Italia in ginocchio Ciampi non sblocca la vertenza coi camionisti ROMA. Nessun accordo in extremis, da domani l'Italia dei Tir si ferma. Neanche l'appello, ieri sera, di Ciampi ha sortito effetti. Il presidente del Consiglio ha invitato le associazioni degli autotrasportatori a sospendere il fermo, appellandosi al senso di responsabilità e al rispetto dell'intesa sul costo del lavoro. Ma l'Unatras ha ribadito: non cambia niente. In realtà, sull'appello di Ciampi è nato un piccolo giallo. Nel primo lancio, le agenzie riportavano un monito di Ciampi («il governo è stato ed è tuttora estremamente generoso con gli autotrasportatori, ma questa generosità non varrà più se si adotteranno metodi che sono al di fuori dello spirito dell'accordo sul costo del lavoro») che è sparito dal comunicato ufficiale di palazzo Chigi. Di fatto nulla cambia. Semmai lo sciopero potrà esser sospeso martedì: per quel giorno il ministro dei Trasporti Raffaele Costa ha convocato le parti nella speranza di trovare un accordo che eviti la paralisi alla vigilia delle grandi vacanze. Ma le posizioni restano distanti sul nodo dell'adeguamento delle tariffe: l'Unatras chiede un aumento del 10 per cento, il governo è disposto a concedere la metà. Spiega il ministro Costa: «Le distanze non sono lontane, ma non si riesce a cucire. D'altronde, dal presidente Ciampi ho avuto un mandato preciso: non concedere aumenti superiori al 2 per cento per quest'anno e al 3 per cento per il '94. Questa è la linea del governo, e non sono previste deroghe per alcuna categoria». Ma all'Unatras la prospettiva non piace. Spiega Marco Arcinotti, presi- dente dell'Associazione degli autostrasportatori: «Siamo partiti da una richiesta di 350 miliardi, siamo scesi a 240, ma quando il governo ci ha proposto un semplice impegno ad attivarsi per trovare in sede di bilancio soltanto cento miliardi, ci siamo sentiti presi in giro». In alternativa al ritocco delle tariffe, l'Unatras chiedeva almeno il rimborso dell'aumento di 60 lire al litro del prezzo del gasolio, deciso dal governo Ciampi con l'ultima manovra. Ora tutto è rinviato a martedì. Ma i «padroncini» attaccano anche la Confmdustria: «Vuole introdurre nel settore principi di liberalizzazione selvaggia, come già sta tentando di fare in tutte le attività economiche del Paese». Intanto il governo studia soluzioni perché lo sciopero dei camionisti non trasformi l'Italia nel «Far West». Bocciata l'ipotesi di un piano di trasporti alternativo, con l'istituzione di treni speciali per far fronte a quindici giorni di emergenza («non siamo maturi per un simile progetto», spiega il ministro), Palazzo Chigi è pronto a intervenire con un decreto per precettare gli autotrasportatori, se la situazione dovesse degenerare. E polizia e carabinieri sorveglieranno perché «il fermo avvenga nel modo migliore». In sostanza, le forze dell'ordine sono pronte a inter¬ venire per scortare i generi di prima necessità e garantire la circolazione a quelle organizzazioni (la Confetra e la Anita) che non aderiscono alla «serrata». Una decisione sollecitata dallo stesso presidente della Confetra, Guido Cremonese: in una lettera ha sollecitato gli associati ad avvisare polizia e carabinieri perché siano adottate «tutte le misure preventive e repressive atte a garantire la libertà di lavoro a chi intende viaggiare». Stessa richiesta dall'Assotrasporti, l'associazione dei trasportatori in conto proprio, affiliata alla Confmdustria. Ma intanto sui tavoli di Palazzo Chigi sono piovuti fax da tutta Italia. Associazioni dei commercianti e dei consumatori, organizzazioni sindacali agricole e turistiche chiedono a Ciampi di scongiurare il fermo dei Tir. Le associazioni consumatori chiedono al Parlamento di «regolare per legge le forme di lotta dell'autotrasporto, come già si è fatto per i servizi pubblici» e definiscono «inaccettabile e odioso» lo sciopero dell'Unatras. La Confesercenti, preoccupata «per le conseguenze drammatiche che la serrata produrrebbe sull'economia, su migliaia di piccole e medie imprese e sul turismo», auspica che gli autotrasportatori «rinuncino a forme di oltranzismo conflittuale», [p. p. 1.] Il ministro Costa pronto a ricorrere alla precettazione Una colonna di Tir fermi: la scena potrebbe ripetersi nei prossimi giorni. Sopra, il ministro Costa

Persone citate: Ciampi, Guido Cremonese, Raffaele Costa

Luoghi citati: Italia, Roma