Bugiardi attenti, ecco il telefono della verità di Aldo Cazzullo

Bugiardi attenti, ecco il telefono della verità GADGET Le assicurazioni di Londra già lo usano ma è polemica: confonde imbroglioni e emotivi Bugiardi attenti, ecco il telefono della verità Inventato in America, una spia dello stress scopre le menzogne «Ti amo davvero, te lo giuro». Dall'altro capo del filo lui dice frasi dolcissime. Lei non si fida: il sensore sulla cornetta è in fibrillazione, segnala una voce ansiosa. «E con l'altra è tutto finito?». «Ma certo, tesoro. Dimenticata». Sul video collegato al telefono compare la cifra 100, il massimo dello stress. Lei incalza: «Ieri sera non ti ho trovato. Dov'eri?». «Lo sai, la riunione del venerdì dura fino a tardi... No aspetta, perché attacchi?». Lei attacca perché la spia rossa si accende e le toglie ogni dubbio: lui sta mentendo. Attenti, mariti (o mogli) infidi. Dagli Stati Uniti arriva il telefono della verità, in Inghilterra è già in vendita. Fate attenzione anche voi, mentitori incalliti e disinvolti: contro la tecnologia non avete scampo. Funziona così. Sul ricevitore viene montato un «analizzatore dà stress», che riconosce le esitazioni e i balbettii impercetti¬ bili per l'orecchio. Una spia rossa lampeggia ai primi segnali sospetti, si illumina quando la bugia è clamorosa. Un minischermo dà la misura dello stress a ogni risposta. Il test su un leader conservatore rivale del primo ministro John Major è stato impietoso. «Oggi è martedì?». «Sì», tasso di stress 20. Major è un buon premier? «Non è male», stress a 77. Vorrebbe prendergli il posto? «No», stress a 102. Vergogna, traditore. Addio fughe d'amore travestite da viaggi d'affari, addio scuse truffaldine con il capufficio. Il telefono-spia, se regala speranze agli ingenui, minaccia di amputare una delle attività umane più antiche e proficue, la menzogna. Come dribblare ancora la chiamata dell'ufficio imposte? O raccontare impunemente agli ispettori Rai che non pagate il canone perché non avete la tv? Le possibilità di impiego sono infinite, come i si¬ stemi per imbrogliare il prossimo. Ai talk-show esamineranno le telefonate di politici e imputati. Le relazioni sociali tra padri e figli, industriali e manager, idraulici e clienti rischiano di essere rivoluzionate. «Oggi non posso proprio venire, mia madre sta male». «Ma non racconti frottole». «Al prossimo rimpasto di governo quel ministero è tuo». «Sì, con mia nonna sottosegretario». «Il nuovo telefono non è un siero della verità, né il Grande Fratello di Orwell - si difende Joanne O'Neil, direttrice dello Spy Shop di Londra, il primo negozio a metterlo in vendita -. L'analisi della voce è un metodo sperimentato per scoprire se una persona sta mentendo. Abbiamo solo abbinato le telecomunicazioni all'analisi dello stress». Secondo il Sunday Times, i liberal anglosassoni sono meno entusiasti. L'associazione Liberty ha chiesto il ritiro dal mercato: «Nessuno ha il diritto, senza avvertirti, di trarre conclusioni sbagliate da un colloquio. Come fa una macchina a distinguere un bugiardo da un emotivo?». Gii psicologi concordano. C'è chi sobbalza solo a sentire la parola «tradimento» o «tasse», e chi può reggere ore a raccontare balle incredibili senza un cedimento. «In effetti il telefono della verità può ingannarsi con un soggetto psicologicamente fragile», ammette la Ccs, l'azienda Usa che lo produce. Unico appiglio per i mentitori, il prezzo: più di sei milioni. Ecco perché i primi clienti non sono stati genitori trepidi o mariti gelosi, ma le compagnie di assicurazione. Che provino ancora, i clienti, a raccontare che nell'appartamento svaligiato avevano sei televisori e mobili Luigi XVI. Aldo Cazzullo

Persone citate: Joanne O'neil, John Major, Luigi Xvi, Orwell

Luoghi citati: America, Inghilterra, Londra, Stati Uniti, Usa