«Caro papà, accettiamo il tuo gesto» di Ugo Bertone
Il ruolo della famiglia, la rottura: «Non ho mai preso niente per me» L'inchiesta e il suicidio Lacrime e rabbia in famiglia, Arturo Ferruzzi: su di noi infieriscono in modo barbaro «Caro papà, accettiamo il tuo gesto» Eleonora, la figlia prediletta: una morte coerente MILANO. «Questa morte è coerente con la sua Filosofia di vita, il suo ruolo». Sì, è proprio una Gardini, l'Eleonora: 30 anni, due figli, un matrimonio alle spalle. Era lei la preferita di papà Raul, la più simile al suo carattere di condottiero. E lei parla così agli amici, dopo una giornata tremenda di dolore e di interrogatori, con un vuoto pazzesco dentro. «Gli avevo detto qualche giorno fa - continua - arrivo subito. Ma lui mi ha risposto di prendermela comoda, di stare in vacanza. Tanto, ha aggiunto, ci saremmo incontrati venerdì...». Ed invece le è toccato, ieri mattina, di correre in piazza Belgioioso, poco prima delle undici, senza speranza di rivedere sir Raul, il padre-amico con cui amava scambiare i libri maledetti, da Henry Miller a Charles Bukowsky. Meno di due ore ci ha messo per arrivare da Vene- zia, sconvolta ma sempre elegante: pantaloni neri, blusa marrone, scarpe e borsa in tinta. E ha subito preso in mano la situazione, dopo aver abbracciato Ivan Francesco, il figlio che, tra i primi, ha visto il padre morente. «Io e Ivan - racconta agli amici abbiamo capito il gesto di papà». No, non è difficile per loro respingere l'assalto dei cronisti. Ci pensano le forze dell'ordine. Arrivano i magistrati, i funzionari di polizia. Vengono allontanati i dipendenti, i collaboratori più stretti. Ivan ed Eleonora restano, fino a sera, a rispondere ai magistrati, ad assistere, sempre più tristi, alla perquisizione dei tesori di papà, quel sir Raul che amava raccontare la sua filosofia di vita così: «Personalmente ha scritto Gardini - sono dell'idea che la vita debba essere vissuta fino in fondo e non per finta. Anche se talvolta c'è da farsi venire il mal di stomaco». Già, anche se quel mal di stomaco può uccidere. «Lui aveva la sua armonia» dice Eleonora e continua: «La sua vita avventurosa, utopica e poetica gli ha dato la forza per ricomporre ai suoi occhi un'armonia tra la vita e la morte». Annuiscono gli amici più stretti: Vanni Balestrazzi, una vita al «Resto del Carlino», e Angelo Vianello, il suo marinaio. Sono stati gli amici più vicini, quelli della «Civica», il sodalizio che da trent'anni andava in barca, a cena, per mille avventure tra Ravenna, l'Argentina e la California. Adesso cercano di non piangere tra i velluti e i damaschi del piccolo regno di Raul. Non c'è Idina, la moglie. Raul l'ha rimandata indietro a Ravenna nella notte di giovedì. Non c'è Maria Speranza, rimasta a Mari¬ na di Ravenna a fianco della madre e della nonna, la mitica Elisa sposa di Serafino Ferruzzi, fondatore di un impero che sembrava inaffondabile. Arriva Francesca Ossani, la fidanzata di Ivan. E i Ferruzzi? Arriva Massimiliano, figlio di Arturo Ferruzzi. E' l'unico a non aver rotto, in questi tre anni, i rapporti con la famiglia Gardini. Gli altri? Il giorno più nero della dinastia di Ravenna si consuma fra il tribunale e San Vittore per Carlo Sama (marito di Alessandra, in questi giorni in Grecia) e per Vittorio Giuliani Ricci (marito di Franca Ferruzzi). E Arturo? Sta in Romagna, si fa vivo con la sorella. E, a pochi intimi, affida il suo sfogo: «Qui si infierisce in modo barbaro su una famiglia che ha creato 50 mila posti di lavoro, ha dato reddito e prestigio per l'Italia...». Ma per Eleonora e Ivan Gardini è solo il momento del dolore. Forse li ha traditi quel sir Raul forte marinaio, all'apparenza invincibile. «Macché» replica Stefano Roberti. E' qualcosa di più di un portavoce del gruppo Gardini. E' quasi uno della famiglia, stregato dall'avventura del Moro. «Gardini - dice - si è sempre lasciato un'alternativa: o compro o vendo. 0 resisto oppure...». Oppure si chiude, senza vitti- mismi perché Gardini non si è mai lamentato, non ha attaccato i magistrati o le loro inchieste. Ma perché questa fine, chiede chi arriva in piazza Belgioioso? E a tutti loro Eleonora risponde: «Non avrebbe mai accettato di piegarsi alle umiliazioni, alle trafile dell'accusa e dell'autodifesa, a tutto quel che poteva accadere. Per questo non ci sentiamo di condannarlo, pur sconvolti dal dolore. Anche con questa scelta che no, non prevedevamo, nostro padre ha meritato oltre al nostro amore tutto il nostro rispetto». E ancora: «Non siamo disposti a tollerare che la sua memoria venga intaccata da critiche che pretendano di dare della sua figura un'immagine diversa da quella che ha sempre conservato in vita». Parola di Eleonora Gardini. Ugo Bertone SAS Sopra: la moglie Idina Ferruzzi A sinistra la figlia Maria Speranza Sotto l'altra figlia Eleonora Sopra: Ivan Francesco Gardini: è stato fra i primi a soccorrere il padre nella residenza di palazzo Belgioioso. A destra, l'albero genealogico della dinastia
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