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Mani Pulite al Cremlino Mani Pulite al Cremlino Poliziotti nett'ufficio di Poltoranin MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il primo atto di quella che potrebbe diventare la versione russa dell'inchiesta Mani pulite si è compiuto ieri in modo tumultuoso nel pieno centro di Mosca, accanto a piazza Pushkin, nell'ufficio di Mikhail Poltoranin, potentissimo direttore del sistema informativo statale e ultra fedele di Boris Eltsin. Qui, a mezzogiorno, sono arrivati sei inquirenti della procura generale guidati dal giudice Boris Isaenko con un ordine di perquisizione. Poltoranin non c'era; il suo segretario si è opposto ai giudici ed ha telefonato al Cremlino. Per la procura è l'inizio delle indagini contro la corruzione annunciato da tanto tempo; per Boris Eltsin è un campanello d'allarme che gli suona molto vicino dal momento che Poltoranin è stato l'uomo che più di ogni altro lo ha pubblicamente e personalmente sostenuto in questi ultimi mesi di scontro politico con il Soviet Supremo. Mentre i giudici a Mosca firmavano il primo atto dell'inchiesta, il vicepresidente della Russia Mikhail Poltoranin Rutzkoi in un viaggio in estremo Oriente (che i giornali hanno definito da «campagna elettorale») annunciava ai suoi interlocutori di tenersi pronti: «I corrotti saranno cacciati e tra poco sarò presidente». Non può essere un caso dal mor'snto che l'accusa a Poltoranin (e a molti altri dell'entourage eltsiniano) è stata portata proprio da Rutzkoi alla vigilia del referendum del 25 aprile. Per quanto si sa non vi è ancora un atto di accusa formale nei confronti di Poltoranin che ' sarebbe soltanto un «testimo- ne». Ma si può immaginare che la materia dell'inchiesta sia proprio quella denunciata da Rutzkoi: Poltoranin avrebbe gestito come una cosa personale il grande palazzo della Scienza e della cultura russa di Berlino di proprietà della televisione di Mosca. Poltoranin, arrivato trafelato in ufficio dopo due ore, ha lanciato avvertimenti: «Cercano i documenti sulla mafia, ma non sono qui. Li ho in un altro posto e li renderò noti tra qualche giorno». Cesare Martinetti Mikhail Poltoranin