«Giardini decise i pagamenti»

«Cordini decise i pagamenti» «Cordini decise i pagamenti» Garofano svela i segreti di Montedison ROMA. Il meccanismo con il quale il gruppo Montedison-Ferruzzi creò le «disponibilità extracontabili» attraverso le quali furono pagate nel 1991 «erogazioni per impegni assunti da Cardini con i vertici dei partiti di governo relativi alle vicende chimiche, in particolare all'Enimont» è al centro degli stralci dei verbali dell'ex presidente della Montedison, Giuseppe Garofano, che saranno pubblicati sul prossimo numero del «Mondo». Una delle operazioni citate da Garofano fu organizzata da Sergio Cusani insieme allo stesso presidente della Montedison. Nell'interrogatorio del 18 luglio Garofano - secondo i verbali pubblicati dal «Mondo» - afferma che «il sistema principale» per la creazione di questi «fondi neri» era costituito, oltre che dal canale Berlini, dal settore immobiliare che, per quanto concerne la Montedison, fa capo alla Simmont. Un'altra operazione citata da Garofano riguarda «l'acquisto di un appezzamento di terreno venduto dalla società Cie per il quale fu pagato un acconto di 150 miliardi». Nell'interrogatorio l'ex presidente della Montedison cita anche l'immobiliarista Domenico Bonifaci che rilevò la Società sviluppo Linate: attraverso le operazioni di compravendita immobiliare, il gruppo Montedison-Ferruzzi si procurò «un differenziale tra gli 80 ed i 100 miliardi che venne utilizzato per la questione chimica». L'operazione venne affidata a Sergio Cusani «che si occupò di trovare la controparte disponibile e che trattò le varie valutazioni». Nell'interrogatorio del 17 luglio Garofano ha spiegato invece le origini del «buco» di 320 miliardi emerso poche ore prima dell'assemblea di bilancio 1992 della Montedison. Si tratta delle conseguenze delle attività di trading di cereali sul mercato di Chicago: «Dopo un'avventata opera¬ zione voluta da Gardini - afferma Garofano - il gruppo registra una perdita di circa 350-450 milioni di dollari. Gardini dette disposizioni affinché nel bilancio Ferfin approvato nel 1990 si iscrivesse una perdita di soli 150 milioni di dollari». Secondo Garofano, Gardini avrebbe tentato di mettere in carico a Montedison il buco rimasto al quale farebbero appunto riferimento i 320 miliardi iscritti all'ultimo momento nei conti 1992. «Sono esterrefatto - afferma Garofano - per quanto ho avuto modo di apprendere circa gli aggiustamenti del bilancio Montedison approvato dall'assemblea del giugno '93». Garofano ha fatto infine riferimento all'operazione da 2805 miliardi con la quale l'Eni acquistò la quota Montedison in Enimont: l'operazione venne gestita da lui stesso assieme al direttore finanziario dell'Eni, Enrico Ferranti, con una «plusvalenza fra gli 8 e 10 miliardi». [Ansa]

Luoghi citati: Chicago, Roma