Bambini e poeti sfrattati dal limbo

Bambini e poeti sfrattati dal limbo Bambini e poeti sfrattati dal limbo SORPRESA, il limbo non esiste. E' stato, nei secoli, materia di speculazione per i teologi, fonte di ispirazione per i poeti, è entrato nel linguaggio, anche dei non credenti. Ma nel nuovo catechismo non se ne fa cenno. Dove vanno i bambini morti senza battesimo? «La Chiesa - dice il testo non può che affidarli alla misericordia di Dio, come fa nel rito dei funerali per loro». E la tradizione dei secoli? E le dichiarazioni dei papi? Ancora all'inizio del Novecento, il catechismo di Pio X parlava esplicitamente del limbo, come luogo di rifugio per gli innocenti non battezzati, «dove non godono Dio, ma nemmeno soffrono». 30723 2000000000008 Dottrina consolatoria, specie in tempi di alta mortalità infantile, per tutti i genitori che non erano riusciti a portare in tempo i loro piccoli al fonte battesimale (e ricordiamo ancora la fretta che il prete faceva ai fedeli, e i fedeli al prete, perché quell'acqua benedetta arrivasse sulla fronte del neonato con la massima urgenza). Il silenzio del nuovo catechismo su questo punto ha messo in allarme alcuni devoti, che hanno chiesto chiarimenti a Famiglia Cristiana. E si sono sentiti rispondere dal teologo, Franco Ardusso, che il limbo non è mai stato verità di fede. Sì, d'accordo, se ne è parlato tanto, c'è stata alle origini una controversia fra Agostino (che avrebbe mandato i bambini non battezzati all'inferno, sia pure con pene più miti) e i pelagiani, che li volevano salvare. Nei secoli successivi si sono tentate varie ipotesi, per non smentire, su questo delicato punto, la carità di Dio. che gente di molto valore / conobbi che in quel limbo eran sospesi». Il nobile castello, a pie del quale arriva la «sesta compagnia», con Omero, Orazio, Ovidio, Lucano e Virgilio, non si direbbe un girone di sofferenza, ma un ritiro privilegiato per gli eletti, dove si possono dire cose che il tacere è bello solo perché gli altri non le capirebbero. E in quella compagnia, Dante, sia pure sesto, dà l'impressione di trovarsi molto bene, non ha fretta di proseguire il viaggio. Un Alighieri dei nostri giorni, in quel limbo avrebbe messo i grandi laici, che chiedono rispetto per il loro sapere, da Kant a Benedetto Croce. Che cosa rimane, per loro? La bontà divina saprà escogitare soluzioni per tutti? Oltre il limbo, Dante incontra solo una brutta discesa che lo trascina giù, in parte ove non è che luca. Pio VI nel 1794, ha avuto un esplicito pronunciamento a favore di quel quarto regno, dove non c'è la felicità del paradiso. Ma neppure il tormento dell'inferno, e la provvisorietà del Purgatorio, dove, comunque, si brucia anche un bel po'. Ma nelle Scritture, del limbo, non si parla. «Il nuovo catechismo - scrive Ardusso - afferma che la bontà divina saprà escogitare anche per i bambini morti senza battesimo una via di salvezza». Il limbo no. Se l'inferno, come sosteneva Balthazar, è vuoto, il limbo non ci deve essere proprio. Peccato. Non era mica un brutto luogo, quello spazio poco luminoso ma sicuro, dove l'assenza di Dio veniva surrogata da un alone di pietà, che in qualche modo tradiva la sua presenza. Non è un caso che Dante ne abbia tratto lo stimolo per uno dei suoi canti più alti e vi abbia collocato, insieme con tanti bimbi che «non ebber battesmo», gli spiriti magni del pensiero e della poesia: «Però Giorgio Calcagno Luigi Stigliano A PAGINA 12

Persone citate: Ardusso, Bambini, Benedetto Croce, Franco Ardusso, Giorgio Calcagno Luigi, Kant, Lucano, Pio Vi, Pio X