«Caccia al nero» Genova in stato di guerra di M. G. Bruzzone

Gli immigrati si starebbero armando, si teme l'arrivo di skinheads da altre città. Parisi: lotta fra spacciatori Gli immigrati si starebbero armando, si teme l'arrivo di skinheads da altre città. Parisi: lotta fra spacciatori «Caccia al nero», Genova in stato di guerra Centro storico presidiato da migliaia di agenti Salta il questore S TIAMO attenti a Genova, non perdiamo d'occhio quello che sta accadendo in questa città e quello che potrebbe accadere. E non perché Genova sia una città geneticamente malata, ma proprio per il fatto che una malattia nuova e violenta si è inastata in una città sana portandola alla crisi e al collasso. La stessa sorte che potrebbe capitare ad altre città. Qual è la malattia? Con troppo sciatta genericità si riduce tutto soltanto al razzismo e al colore della pelle. Il razzismo è certamente una delle componenti della mutazione genetica che ha aggredito il capoluogo ligure, un principio ¥ già crisi nella Rai di Pernotta Benvenuti, uno dei cinque saggi, vuole dimettersi Iprvtagonisti di "Mani pulite" DAVIGO DI PIETRO COLOMBO >Muswiieci Editore GENOVA. Neri e bianchi promettono altre battaglie, ancora sangue, nuove vendette, dopo questi tre giorni di guerriglia con 12 feriti, fra cui 3 agenti, 300 denunciati e un giovane italiano in carcere. Adesso, però, Genova è presidiata. E' arrivato Vincenzo Parisi, il capo della polizia. Sono arrivati 500 agenti. Ed è cambiato il questore, in fretta e furia. Se n'è andato Alfredo Lazzarini, 63 anni, s'è insediato Marcello Carmineo, che ne ha dieci di meno, viene da Arezzo e subito s'è fatto accompagnare da una volante nel centro storico per incontrare la gente, parlare con i comitati, conoscere la voce della protesta. Ma il peggio non sembra passato. Franca Di Noto, del comitato di Sarzana, ha annunciato che bisogna aspettarsi nuovi incidenti: «In città stanno arrivando squadre di picchiatori fascisti da Torino e Milano, e i maghrebini si stanno armando». Pierangelo Sapegno A PAGINA 3 Oggi il direttore gene ROMA. Milano, Locatelli, Glisenti: i nomi in ballo per la nomina del nuovo direttore generale della Rai si sono ridotti a tre. Due cattolici: l'esterno Gianni Locatelli, il direttore del Sole 24 Ore, amico di Martinazzoli e di Prodi che l'altro ieri sembrava aver perso quota; e l'interno-esterno Emmanuele Milano. Terzo candidato il laico Paolo Glisenti. / Ma nel giorno della nomina, un imprevisto che rischia di aprire una nuova crisi al vertice della tv di Stato: Feliciano Benvenuti, uno dei cinque «saggi», potrebbe dimettersi dal consiglio d'amministrazione. Non lo avrebbe fatto perché pregato dai due presidenti delle Camere di riflettere. Ma l'assenza di Benvenuti dalle prime riunioni di questi giorni del consiglio dimostra che il professore avrebbe deciso di disimpegnarsi. M. Anselmo, M. G. Bruzzone A PAG. 7 V

Luoghi citati: Arezzo, Genova, Milano, Roma, Sarzana, Torino