Aria fresca a volontà

La moda dei ventilatori a pale appesi al soffitto La moda dei ventilatori a pale appesi al soffitto Aria fresca a volontà Dai modelli tascabili funzionanti a pila fabbricati a Taiwan ai vecchi «pezzi» in legno massiccio con apertura di due metri Fresco, anzi freschissimo. Dal leggero soffio del ventilatore si è lasciato cullare anche Robert Duvall sul set di «Apocalypse Now». E dalla finzione cinematografica alla realtà il passo è breve: ancora oggi nei maggiori alberghi d'Oriente pendono dai soffitti i grandi ventilatori d'inizio secolo con pale rotanti in legno massiccio, un fascino che proprio negli ultimi anni è stato riscoperto tanto che le vendite di questi «ventagli» della nuova generazione hanno subito un notevole incremento. Originali degli Anni Venti o microscopici da passeggio regalano una «sana» ventata di aria fresca in casa e all'aperto. Ci sono i portatili da borsetta, provengono da Taiwan e funzionano a pile, prezzo da gadget a 12 mila lire. Portatile anche la serie «in scatola» con pale racchiuse all'interno, lo si può riporre nel cassetto. Gli amanti della tecnologia più avanzata potranno scegliere tra le versioni da soffitto quello con telecomando che regola accensione e velocità. Tutto da Menzio in via Garibaldi 34. Chi vuole la firma senza badare a spese, troverà da Gagliano Habitat (via Pietro Micca 12) il «cinnì» in metallo nero nelle tre versioni, da terra, tavolo e soffitto. «Il design esclusivo richiama le linee degli Anni Cinquanta - spiega l'architetto Franco Ferrara - privilegiando però funzionalità e sicurezza. L'elica poi, riparata da una fitta griglia, si può regolare a tre velocità» (da lire 300 mila). I più economici si trovano all'Ikea (via Crea 10, Grugliasco): partono da un rninimo di 37 mila (quelli in plastica Pvc) fino alle 119 mila del particolare «Tyfun» in stile coloniale vagamente retro, richiesto «perché funge anche da oggetto d'arredo - spiegano al reparto -. I nostri vengono forniti in kit-luce (fungono cioè anche da lampada) e sono disponibili dai 90 ai 110 centimetri di diametro». La storia dei ventilatori si è iniziata intorno al 1880 in Inghilterra, «il primo Paese a diffonderli in larga misura», racconta Paolo Sclarandis, esperto di modernariato. E mette al bando l'esasperato tocco di esotismo che ne ha cambiato i connotati: «Le copie in finto legno con riporti in paglia di Vienna non hanno nulla a che vedere con quello che all'epoca veniva considerato un oggetto "posh", cioè esclusivo». Nel negozio di via Porta Palatina 13 i modelli in vendita sono rigorosamente autentici e restaurati personalmente. Tra i pezzi di maggior pregio un esemplare indiano (però made in England) del 1920 a tre pale, sagomato, in legno di tek massiccio e un'apertura alare di quasi due metri. Richiesta: lire 3 milioni. Ma già a poco più di un milione si trovano pezzi interessanti; di quegli anni è disponibile un Magneti Marelli a quattro pale, in ottone e ghisa ad effetto «rivolvente»; mentre soffia a velocità costante (800 giri al minuto) ruota il corpo a 360 gradi. Eterna Del Santo Esistono numerosi modelli di ventilatori da tavolo alla portata di tutte le borse

Persone citate: Franco Ferrara, Gagliano Habitat, Menzio, Paolo Sclarandis, Robert Duvall

Luoghi citati: Grugliasco, Inghilterra, Taiwan, Vienna